Forse troppo presto per poter fare una valutazione esaustiva ma sicuramente non troppo presto per dire che non si vede molto di più di quanto ereditato dalla Giunta Peroni nella visione dell’Amministrazione Soini. Basta partire a ritroso, dal Piano generale delle Opere Pubbliche 2016-2018 e dare uno sguardo alla scheda numero 1, dove “vanno inserite l’insieme delle esigenze dell’amministrazione; tale scheda contiene gli interventi necessari al soddisfacimento dei bisogni della collettività nel periodo di durata del mandato amministrativo”. Bene, un semplice confronto di questo Piano con quello riferito al periodo 2015-2017 è sufficiente per rendersi conto che non c’è nulla di più nel nuovo Piano, ma addirittura alcune cose vengono a sparire, come l’urbanizzazione del P.I.P. Marani o il ramale della fognatura acque nere a servizio della loc. S. Cecilia – zona nord; altri interventi vengono ridimensionati, come la previsione di spesa sugli interventi straordinari sull’illuminazione pubblica.
In termini di metodo, partecipazione, trasparenza, poi, quanto enunciato nel Programma amministrativo 2015-2020 del Sindaco Claudio Soini, non trova corrispondenza nell’iter delle azioni inerenti al Bilancio comunale nei primi mesi di mandato. Si parte da una variazione del bilancio di previsione 2015, la terza, quella ratificata dal Consiglio Comunale nello scorso dicembre. Una variazione non di poco conto, per le somme in ballo, ma soprattutto per le sfide e per i significativi impegni che tali scelte detteranno per il futuro della nostra Comunità: una variazione di Giunta, portata al Consiglio per una mera ratifica. Non partecipazione e condivisione, ma solo la richiesta di un si o di un no; in altri Comuni, come Mori, guidato sempre da una coalizione di centro-sinistra, la discussione è approdata invece direttamente in aula consigliare.
E veniamo al bilancio di previsione 2016-2018: la Commissione Bilancio non ha sostanzialmente avuto il tempo di valutare appieno tutta la documentazione messa a disposizione visti i tempi stringenti intercorsi tra convocazione e seduta della Commissione. Il Consiglio Comunale è stato convocato con altrettanta solerzia, sfruttando appieno i nuovi termini fissati dal Regolamento di Contabilità modificato negli ultimi mesi della passata Legislatura. In assenza di queste modifiche la Giunta non sarebbe stata in grado di arrivare all’approvazione del bilancio entro fine febbraio.
E poi i contenuti, come detto, per la quasi totalità già noti, o meglio la normale prosecuzione di quanto già avviato dalla precedente Amministrazione. Nella relazione al bilancio si apprezza la volontà della realizzazione di un’area polifunzionale che possa ospitare il corpo dei vigili del fuoco, il cantiere comunale, la protezione civile e le varie associazioni di soccorso, ma non è dato sapere, se non il costo per una progettazione preliminare, quale siano le ipotesi dell’amministrazione su localizzazione (area già di proprietà, o altra?), budget massimo da impiegare e fonti di finanziamento. Sulle cose certe e urgenti, come il progetto di demolizione e ricostruzione delle scuole medie, non si dice altro se non che verrà inserito nel bilancio comunale sulla base del crono-programma dell’investimento. Non altro. E quelle ulteriori migliorie al progetto, presenti nel primo preliminare approvato e più volte ricordate in Consiglio Comunale dal gruppo consiliare “Bussola-Civica”? L’ampliamento, rispetto al progetto finanziato dalla P.A.T., dell’auditorium per risolvere definitivamente non solo le esigenze della scuola, ma anche per mettere a disposizione spazi adeguati e sufficientemente capienti per le attività/spettacoli da realizzare ad Ala? Ancora, la realizzazione di impianti tecnologici legati alle energie rinnovabili per rendere la scuola non solo autosufficiente, ma capace anche di alimentare gli altri edifici comunali? E la palestra di progetto, che potrebbe essere ampliata in modo da poter rispondere definitivamente alle esigenze delle associazioni sportive del territorio? NIENTE, in questo caso nessun incarico professionale, nonostante le risorse economiche disponibili sul quinquennio 2016-2020 (budget investimenti, contributi annuali Bim, Piano di Vallata del Bim) ci siano. Appare chiaro che, una così grave mancanza in bilancio denota, giacché è in corso la progettazione esecutiva dell’opera, l’assenza di una seria volontà positiva in merito. Prevale quindi la logica del breve, del ritorno immediato in termini di consenso piuttosto che di “visione” o “investimento” sul futuro. Il costo della politica sembra non voler essere sostenuto da questa Giunta. E questo è chiaro valutando l’intervento posto in essere sulla Tariffa sui rifiuti. Tutti sappiamo che la tariffa è a copertura integrale dei costi e abbiamo appreso che l’apertura del C.R.M. ha inciso aumentando il costo complessivo del servizio, svolto dalla Comunità di Valle della Vallagarina. A fronte di tutto questo, ridurre l’incasso derivante dalle attività site nei centri storici di Ala e frazioni significa, e i numeri lo dimostrano, imporre a tutti gli altri (utenze domestiche e non) un aumento ancora più pesante di quello derivante dal solo aumento dei costi: aumenti nelle tariffe di oltre il 10% a fronte di un aumento complessivo del costo del servizio del 3,6%. Ci si chiede se sia questo il settore su cui intervenire per incentivare le attività del centro storico, un ambito tariffario dove quello che non viene pagato da qualcuno deve essere per forza fatto pagare ad altri. Una nota poi sulla scelta di allargare la giunta ad un quinto assessore, che dovrebbe avere, stando alle indiscrezioni, competenze in tema di arredo urbano, di innovazione dei servizi pubblici e di gestione di un futuro contenitore volto alla gestione complessiva del polo museale. Se il buongiorno si vede dal mattino di certo in questo bilancio non si vedono molti euro per le finalità sopra indicate. Stando solo alle cose più semplici e certe, ad esempio, come l’arredo urbano, che nel Programma amministrativo 2015-2020 del Sindaco Claudio Soini viene inserito tra le attività da realizzare nel breve periodo (= fino a 12 mesi come da interpretazione autentica dello stesso Sindaco), troviamo in bilancio, sull’anno 2016, risorse destinate ad interventi sull’arredo urbano per soli 5.000 euro e, nel 2017, la somma aumenta a 50.000 euro ma in realtà è destinata ad un censimento dell’arredo e ad una successiva fase di progettazione (quindi un incarico, oltre tutto esposto in modo errato in bilancio). Assessore senza portafoglio? Forse sì, ma al PD evidentemente va bene così pur di avere una “poltrona” in più.
In conclusione, per tutto quanto sottolineato, il parere del gruppo “Bussola-Civica” non può essere positivo.