ALA – Chiedere ai politici di professione di farsi da parte e di facilitare il ricambio generazionale, è come chiedere loro di fare harakiri. Ne sanno qualcosa i giovani del comitato «La Bussola», e con loro altri 3500 trentini, che martedi pomeriggio si sono visti bocciare dalla prima commissione del Consiglio provinciale la proposta di legge di iniziativa popolare che chiedeva proprio questo: dopo due mandati i consiglieri si facciano da parte. Insomma rinnovamento. La proposta, invero, andava anche un poco più in là e prevedeva l’abolizione della cosiddetta «porta girevole»: l’incompatibilità fra la carica di assessore provinciale e consigliere. Un meccanismo che sulla carta è ispirato dal principio della separazione fra politica e amministrazione, ma che nei fatti si traduce come un paracadute per far entrare in consiglio provinciale anche i candidati meno votati. Appunto, un harakiri per i politici di professione, che infatti hanno bocciato la proposta in commissione. Contro hanno votato compatti UpT, Patt e Pd, astenuti IdV e PdL, a favore solo la Lega Nord. Come l’hanno presa i ragazzi della Bussola, una trentina di giovani fra i 20 e i 30 anni, studenti e imprenditori, ragazze e ragazzi soprattutto di Ala, ma non solo, che un paio di anni fa decisero di partire dall’Abc dei corsi di educazione civica per arrivare poi a mettere insieme questa proposta «rivoluzionaria»? Corrado Pinter studia scienze politiche a Bologna, ha 22 anni e martedì era fra quelli che hanno illustrato la proposta: «Siamo delusi. Ci aspettavamo una maggiore apertura. Abbiamo incontrato solo chiusure. Ma non ci fermiamo qui. Ora la proposta passerà all’aula, fra marzo e aprile credo. Da qui ad allora ci mobiliteremo, cercheremo di far discutere la società civile trentina. Sappiamo bene che il parere negativo della commissione peserà sulla decisione dell’aula, ma non è escluso che i partiti ci possano ripensare. Del resto noi non vogliamo mandare a casa nessuno: vogliamo tagliare i costi della politica e sboccare il meccanismo della rappresentanza, oggi impermeabile al ricambio». Non hanno intenzione di arrendersi, quindi, i giovani della Bussola ma semmai di rilanciare, esportando la loro esperienza su tutto il territorio provinciale. Ad Ala dove sono nati, lo scorso maggio hanno ottenuto un successo elettorale insperato: 4 consiglieri comunali. Due sono diventati assessori e altri due in consiglio. «Una bella esperienza – ci dice Omar Grigoli, imprenditore trentenne -; siamo entrati come Civici, ciascuno di noi continua a coltivare la propria identità politica, trasversali. Ma lavoriamo per un obiettivo comune. Abbiamo dimostrato che i giovani possono cambiare la politica, peccato che i partiti, come ha dimostrato la commissione, continuino a non accorgersene». E ora? «La battaglia la porteremo avanti senza farci intimorire, vogliamo che arrivi in aula mentre tutto il Trentino ne sta discutendo». Stanno raccogliendo adesioni un po’ in tutto il Trentino: «Siamo sicuri che questa battaglia riusciremo a spostarla su scala provinciale, del resto abbiamo raccolto 3500 firme in oltre 50 comuni del Trentino», promette Pinter. Per saperne di più: www.comitatolabussola.it