C’è un tempo per imparare, un tempo per operare, un tempo per mettere a disposizione l’esperienza acquisita. E’ in questa terza stagione e in questa direzione che voglio collocare e dar senso alla mia candidatura. Mi hanno chiesto una disponibilità in tanti, ma soprattutto me l’ha chiesta un gruppo di giovani preparati, desiderosi di impegnarsi, di spendersi per un progetto nuovo, civico nel senso più autentico della parola.
Uno dei miei impegni fondamentali sarà quindi quello di valorizzarli, di fare assieme a loro, anche con l’aiuto di chi condivide con me una certa esperienza amministrativa, un percorso di approfondimento e di conoscenza che possa portarli ad assumere in breve la piena responsabilità della guida della nostra città.
Sono loro la speranza per il futuro e il vero unico segnale di novità in un panorama politico locale chiuso da troppo tempo in sfide personalistiche, in piccoli giochi di potere a difesa di rendite consolidate o alla ricerca di rivalse. Un clima questo che ha creato solo contrapposizioni, scontri e veti incrociati e che non ha lasciato spazio ad una riflessione politica seria per elaborare per Ala una visione di futuro e un progetto condiviso di crescita. Un clima ed una situazione, ancora, per cui Ala si è vista sempre più relegata in un ruolo marginale, quasi insignificante, rispetto al contesto lagarino e provinciale.
Su questa analisi ho riscontrato sintonia piena con il Partito democratico, che con grande senso di responsabilità ha accettato anche di rinunciare a proporre un proprio candidato pur di perseguire un obiettivo considerato più grande e più utile per Ala, quello di dar vita ad un programma di governo in reale discontinuità, per contenuti e metodi, con il recente passato e per ricostituire ad Ala, dopo tanti, troppi anni, una coalizione di centro sinistra realmente riformista. Una prospettiva quest’ultima purtroppo arenatasi di fronte a piccole gelosie, a veti incrociati di marca tutta personale che nulla avevano a che vedere con la proposta avanzata in termini di contenuti e di metodi programmatici. Contenuti e metodi realmente nuovi e diversi rispetto alla consigliatura che si conclude, finalizzati a ridar fiato ad Ala, a ricostruire dialogo e confronto costruttivo tra cittadini e istituzione comunale, a rinvigorire, valorizzando le risorse di intelligenza e competenza che la comunità può esprimere, coesione sociale, senso di appartenenza e orgoglio identitario per un processo di crescita per il bene comune e per la qualità della vita di tutti i cittadini e per un recupero di ruolo e di peso politico per Ala e il suo territorio nel contesto della futura comunità di valle e in quello più ampio, provinciale.
Quel programma, arricchitosi dei contributi di tanti cittadini e delle liste che mi sostengono, e che ora presentiamo, resta comunque il punto di riferimento per la coalizione che mi sostiene e per me. Un programma che vuol essere progetto di governo, che chiediamo agli elettori di far diventare tale, ma che comunque è, per me e per noi, “impegnativo”, anche indipendentemente dall’esito elettorale.
E’ un progetto di rinnovamento reale, per ridare voce, attraverso forme concrete e costanti di partecipazione, a idee e proposte dei cittadini, per affrontare con rigore di analisi e ancora col contributo di intelligenze e competenze presenti nella nostra comunità, i gravi problemi che abbiamo davanti, in particolare per quanto riguarda il funzionamento stesso della struttura comunale e la necessità di implementare e qualificare i servizi che l’amministrazione è tenuta a mettere a disposizione dei cittadini.
Una premessa. Il progetto
Un progetto è necessario per governare davvero una città e i fenomeni che la coinvolgono e ci coinvolgono, senza subirli passivamente ma attrezzandosi per fronteggiarli. E’ necessario anche per definire le priorità, individuare e risolvere i problemi più importanti, affrontare con successo le sfide che la nostra comunità si trova di fronte, oggi e nel futuro.
In questi anni abbiamo imparato sulla nostra pelle cosa significhi non avere un progetto chiaro. L’azione dell’amministrazione uscente non è stata in grado di guidare lo sviluppo della città, in primis la forte crescita demografica che ha caratterizzato gli ultimi 5 anni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: uno sviluppo urbano massiccio e disarmonico, un grave squilibrio nei servizi fondamentali (viabilità e parcheggi, verde pubblico, servizi scolastici e pre-scolastici …), una perdita di identità della comunità.
La mancanza di una visione e di un progetto si vede anche sul piano delle politiche messe in campo dall’amministrazione uscente: incapacità di inquadrare le problematiche indotte dall’aumento della popolazione e dall’arrivo di nuovi cittadini (stranieri e non), difficoltà a rapportarsi col tessuto associativo, totale mancanza di progetti capaci di rinsaldare la comunità. Altro punto dolente è quello delle opere pubbliche: i pochi interventi realizzati hanno spesso assunto carattere occasionale e non sono inseriti in una programmazione di ampio respiro. Questo si è tradotto in costose ristrutturazioni, scarsamente utilizzate o eccessive, nell’abbandono di progetti altrettanto costosi (il riordino di Piazza Giovanni XXIII, l’area ex Slanzi) e, in buona sostanza, nello spreco di ingenti risorse pubbliche.
Quale città vogliamo?
Vogliamo una città accogliente: innanzitutto per gli Alensi, ma anche per chi decide di stabilirsi ad Ala (e in questi anni sono stati molti, trentini, italiani e stranieri); per le famiglie, i bambini, i giovani e gli anziani; per gli operatori economici. Questo significa servizi efficienti e funzionali, uno sviluppo edilizio armonioso ed equilibrato, un’attenzione particolare alla tutela del territorio. Vogliamo una comunità viva e partecipe delle scelte fondamentali. Ci pare importante recuperare e far crescere il senso di appartenenza ad una città e ad un progetto, coinvolgendo i cittadini e le associazioni in un progetto di sviluppo sociale, economico, culturale. Recuperare la nostra identità significa anche recuperare il ruolo centrale che Ala deve giocare nel contesto lagarino, della futura comunità di valle, nel rapporto con la Provincia e con i comuni limitrofi. La nostra città deve tornare ad essere protagonista delle scelte che ci riguardano e che coinvolgono anche altre realtà del nostro territorio.
Il metodo
In campagna elettorale abbiamo cercato un consenso ampio attorno ad un progetto che partisse dai problemi e dalle questioni aperte della città, non dalle poltrone o dalle appartenenze politiche. Ci siamo posti in ascolto dei cittadini e di quanti siano disposti a spendersi per la città e per il bene comune; ci siamo mossi per valorizzare le competenze e le risorse di cui è ricca la nostra comunità, cercando di coinvolgere quante più persone possibile.
Ci impegniamo a trasferire queste linee di comportamento anche nell’azione di governo della città, basandoci su una programmazione attenta e rigorosa delle azioni da intraprendere, attribuendo gli incarichi e le deleghe sulla base delle competenze di ciascuno, rendendo l’azione di governo attenta ai bisogni dei singoli, coerente con il progetto di città che abbiamo definito, trasparente verso l’esterno e partecipata.
Il nostro programma si basa quindi su un progetto e su un metodo che rappresentano il tratto distintivo della coalizione e fungeranno da punto di riferimento per l’azione di governo lungo l’intero corso della legislatura. Un progetto e un metodo che verranno declinati in modo coerente per affrontare tutte le sfide che abbiamo di fronte.
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