Giovedì 19 marzo ore 20.30 presso la sala Zendri in via Soini ad Ala serata pubblica dal titolo “Uno sviluppo sostenibile per Ala: percorsi avviati e obiettivi futuri.”
Tutta la popolazione è invitata a partecipare.
Ci siamo, finalmente, la cosiddetta “porta girevole” è stata abrogata.
Questa norma, definendo incompatibile il ruolo di assessore con quello di consigliere, permetteva in caso di nomina ad assessore di un consigliere, l’accesso ai banchi del Consiglio al primo dei non eletti. La durata in carica di questi consiglieri “supplenti” era legata alla durata dell’incarico del consigliere nominato assessore, il titolare del seggio.
“Vittoria della democrazia!” hanno esclamato molti membri del Consiglio Provinciale dopo il voto.
Ed è vero, perché questa norma non solo comportava un aumento del costo della politica di 5 milioni di euro, ma rendeva instabile il quadro istituzionale provinciale, in quanto il consigliere “supplente”, nella sua condizione di “precarietà” non si trovava nelle condizioni di operare in modo imparziale e libero da ogni forma di condizionamento esterno.
“Vittoria della democrazia!” esclamiamo anche noi della Bussola, ma con un po’ di rammarico.
Perché già nel 2009 avevamo provato ad abrogare questa norma insieme a 3417 persone che convinti dalla nostra iniziativa avevano deciso di sottoscrivere la proposta di legge popolare.
Ma in commissione prima, e in Consiglio poi, ci fu risposto che il problema della porta girevole non esisteva, che non capivamo molto di politica e che, per quanto avessero apprezzato il nostro lavoro, non era il caso di modificare questa norma: “il risparmio non sarebbe poi così significativo” ci avevano risposto. Eppure la crisi si avvertiva pure nel 2011, anno in cui la nostra proposta è stata discussa e bocciata.
Ma va bene lo stesso, pazienza se chi ci amministra anziché capire i problemi prima degli altri arriva ad una soluzione con 3 anni di ritardo rispetto a chi di politica “ne capisce poco”.
Pazienza, abrogare questa norma nel 2011 o nel 2012 non cambia nulla ai fini pratici visto che in entrambi i casi è dalla prossima legislatura che si verificherà questo risparmio.
E’ una “Vittoria della democrazia!”, bisogna esserne felici.
Noi della Bussola assieme ai 3417 sottoscrittori lo siamo.
Qui è possibile leggere le tappe del comitato e soprattutto del disegno di legge popolare.
Comitato “La Bussola” – Quando il vento della politica gira dalla parte dei giovani
Riportiamo qui sotto l’articolo di Jacopo Franchini pubblicato sul giornale “Trentino” riguardante la serata “Giovani e Lavoro” dello scorso 3 maggio.
Più giovani al lavoro con l’apprendistato. Trentino 6 maggio 2012, pag. 27
ALA Giovani e Lavoro. Una coppia che purtroppo fatica sempre più ad andare a braccetto. Se ne è parlato l’altra sera nell’incontro organizzato ad Ala dal comitato La Bussola. In sala anche l’assessore provinciale all’industria Alessandro Olivi, il presidente dell’Agenzia del Lavoro di Trento e docente universitario Michele Colasanto e l’ingegner Agostino Peroni, dirigente d’azienda e membro della giunta esecutiva di Confindustria con delega al progetto Giovani.La disoccupazione in Italia, si è detto, colpisce un giovane su tre, un dato preoccupante anche se nella nostra provincia la percentuale è inferiore. Un grosso problema è rappresentato dalla frattura tra il mondo scolastico e quello del lavoro. È possibile colmare questo gap? Una possibile ricetta viene dai Paesi nordici, i quali ci insegnano che l’apprendistato è una soluzione efficace per introdurre i giovani nel mondo del lavoro. È proprio sull’apprendistato che puntano la riforma del lavoro provinciale e i progetti proposti dall’Agenzia del Lavoro e dalla Confindustria trentina. Un altro problema irrisolto è quello del ricambio della manodopera: l’innalzamento dell’età pensionistica, deciso dal governo nazionale per rendere sostenibile sul lungo periodo il sistema contributivo, ha infatti “congelato” la creazione di nuovi posti di lavoro. Dato che la prospettiva di vita media si è allungata, si va in pensione più tardi e nei prossimi anni l’età pensionabile verrà ulteriormente ritoccata, al rialzo. L’inevitabile conseguenza è che molti giovani oggi si trovano costretti a starsene a casa o ad essere assunti solo con contratti atipici (solo il 5% dei giovani ha un contratto a tempo indeterminato). Nella ricerca del posto di lavoro, in provincia di Trento sembrano avere più fortuna coloro che sono in possesso di titoli di studio in materie tecniche o economiche. Non solo laurea (ingegneria o economia e commercio, per esempio), ma anche diplomi (ragioneria o geometri, tra i più richiesti). Ma, sottolineano gli esperti, al “candidato” non deve mai mancare una buona dose di creatività, una dote che può portare innovazione nell’azienda, anche nell’organizzazione del lavoro. In sala molte persone arrivate da fuori Ala, gente della Vallagarina incuriosita dall’argomento, che in quest’ultimo periodo sta tenendo banco un po’ ovunque. La serata fa seguito al ciclo “Politicando: affrontare i problemi con la politica” iniziato lo scorso anno con tre incontri di impronta formativa. L’impegno del comitato La Bussola è ora l’organizzazione di un’ulteriore serata sul lavoro, stavolta con relatori giovani. (j.f.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
lettera pubblicata il 3 aprile 2012 sul giornale Trentino – di Manuel Lorenzini (*)
C’erano una volta, una domenica di metà giugno del 1981 (il 14 per la precisione) due giovani ragazzi: Patrizia e Maurizio. Erano due giovani innamorati e con poche lire in tasca ma con molte belle speranze nel cuore, che, di ritorno da una giornata di tarda primavera trascorsa al lago, volevano andare a passare la serata al Teatro Sociale dove davano “Il Marchese del Grillo”. C’era inoltre, a quel tempo, un altro ragazzo, Lorenzo, sconosciuto ai due. Era anch’egli un giovane di belle speranze, con poche lire in tasca e la passione per la politica nel cuore. Lui non era andato al lago quel giorno, sapeva però come avrebbe passato la serata. Quel giorno infatti il giovane Lorenzo era andato, lui sì, al Sociale a far sentire la sua voce ad un importante congresso della Democrazia cristiana, dove, intervenendo con sicurezza nel dibattito e sbattendo i pugni sul leggio, fra lo stordimento dei più anziani e gli evviva dei suoi giovani amici, come poi riferirono le cronache del tempo, esclamò: “bisogna mettere da parte i capi bastone della DC e dare spazio ai giovani!”.
Patrizia e Maurizio non andarono al Sociale quella sera. Continuarono però a frequentarsi, si sposarono e pochi anni più tardi, nel settembre dell’86, nacque il piccolo Manuel. Lorenzo era già consigliere comunale di Trento e influente capogruppo della DC.
Le notti insonni dei due per i pianti notturni del piccolo Manuel passavano lentamente. Per Lorenzo invece il 1990 arrivò velocemente. Manuel allora frequentava la scuola materna e, tra un disegno e l’altro, di certo non poteva sapere né leggere come il giovane Lorenzo, neanche trentunenne, fosse finito sulle pagine dei giornali nazionali per essere divenuto il più giovane sindaco di una città capoluogo di regione. Manuel intanto cominciava a sillabare senza stufarsi, il giovane Lorenzo a governare il Capoluogo fino a stufarsi.
Patrizia e Maurizio intanto, un po’ meno giovani, dopo aver dato una sorellina al piccolo Manuel, iniziarono a conoscere, innamorandosene, il giovane Lorenzo che, dopo otto anni da sindaco, decise di candidarsi a governatore della Provincia perché ancora fermamente convinto che si dovesse puntare sui giovani, come lui evidentemente. Manuel invece, non più piccolo, frequentava già le superiori.
Il giovane Lorenzo, per la gioia di Patrizia e Maurizio, divenne così Presidente della Provincia. Che anno quel 1998 e poi il 2003 e ancora il 2008! Che anni e che speranze!
Patrizia e Maurizio, non più giovani e con qualche euro in tasca guadagnato a fatica, sono oggi, 2012, ormai prossimi alla pensione. Manuel ha concluso gli studi e ha cominciato a lavorare. Il giovane Lorenzo intanto è stato rieletto tre volte presidente della Provincia e, malgrado i suoi proclami sul lasciare spazio ai giovani, pensa seriamente di candidarsi per un quarto mandato perché, come egli dice, governare la Provincia è la cosa più bella del mondo.
Il piccolo Manuel, che adesso ragiona di suo, si chiede però cosa sia successo in Trentino per arrivare a questa situazione, dove i giovani di oggi non vengono nemmeno considerati e i ruoli “decisionali” continuano ad essere occupati sempre dagli stessi “giovani” dell’81. E non solo in politica. Basti guardare a quello Schelfi nella cui bottega informatica in quel lontano ‘81 (ma tu guarda il caso!) faceva da ragazzo il giovane Lorenzo. Anche lui dopo tre presidenze ha deciso, con sofferenza evidentemente, di candidarsi per la quarta volta.
Trent’anni dunque. Trent’anni! Un terzo di secolo! Stessi nomi, stesse facce, stessi destini. Ma come si è arrivati a questo?
Manuel oggi pensa che ci sia una sorta di concorso di colpa.
In primo luogo la così detta “casta”. Facile a parole a parlare di ricambio, più difficile quando dovesse toccare a chi avendo già dato dovrebbe far posto ad altri. E sai la sofferenza, quella sì, vera!
Poi ci sono tutte le “Patrizie” e i “Maurizi” del Trentino. La loro generazione ha paura del cambiamento, paura di lasciare la strada vecchia per la nuova, perché in fondo “magari chi c’è già non sarà il massimo, ma almeno così so di che mal morire…”.Infine, coloro che forse hanno più colpe: i giovani stessi. La loro rassegnazione fa quasi spavento. Sono talmente delusi dalla politica e dalle sue cattive pratiche fino ad aver paura che se dei loro coetanei decidono di parteciparvi attivamente, non potendo essi cambiare lo stato delle cose quasi fosse una sorta di missione impossibile, verrebbero cambiati loro stessi.
E se un giovane volesse iniziare una pur minima attività politica, da alcuni viene visto come un fatto positivo, ma da molti, troppi, viene considerato una sorta di “male futuro”, con quella diffidenza preventiva che porta a pensare che un “giovane politico” non sia altro che un “vecchio politico” che ci si ritroverà fra i piedi tra qualche anno senza arte né parte. Dimenticando forse la cosa più importante: che cioè non può essere la politica a cambiare le persone, ma devono essere le persone a cambiare la politica. Perché altrimenti la strada rimane spianata solo e sempre per gli stessi. E invece la politica e la sua pratica possono essere diverse. Sono le persone attaccate alle poltrone e al potere che esse rappresentano che non lo rendono possibile.
E allora quanti sono oggi i piccoli Manuel nati quando il giovane Dellai montava già in cattedra al Teatro Sociale? E perché appollaiati sul suo ramo stanno solo ad osservare il “giovane”(ancora?)Lorenzo divenuto anch’egli, a cavallo di due secoli, capo bastone fra capi bastone, invece di proporsi essi stessi per il governo della loro terra per i prossimi… trent’anni? C’è fra loro un piccolo Manuel che possa dire con forza, in una tiepida sera d’inizio primavera: “fuori i capi bastone dai principali posti di governo provinciali?”
Se c’è batta un colpo e chiami a raccolta, chissà magari Patrizia e Maurizio potranno ancora una volta innamorarsene!
(*)del Comitato La Bussola di Ala
di Manuel Lorenzini
“Bastava poco per stare bene con te, bastava averti con me”. Questo è quello che cantava un cantante innamorato qualche anno fa e ascoltando il ritornello di quella canzone non si può non trovare una similitudine con la politica di oggi. In un momento in cui a regnare è un sentimento comune di “anti-politica” forse alle persone serve davvero che la politica torni a stare tra la gente.
Ed è anche per questo che il Comitato la Bussola, col contributo del “Piano Giovani dei 4 vicariati”, ha messo in piedi un ciclo di 3 serate dal titolo: “Politicando: affrontando i problemi con la politica”.
Nei tre incontri si è parlato di senso della politica nella prima serata, di autonomia e federalismo nella seconda e di immigrazione nell’ultima.
Nella prima serata, dal titolo “Politica. Essenza e futuro”, l’ex Presidente della Provincia e della Regione Flavio Mengoni e il Consigliere Provinciale Mattia Civico hanno dapprima messo a confronto le loro esperienze, rispettivamente da politico “navigato” e da politico alla prima esperienza come Consigliere Provinciale, per poi passare al tema della partecipazione dei cittadini alla vita politica.
Nel secondo incontro, con il dott. Gianfranco Postal, componente del Comitato Legislativo della Provincia Autonoma di Trento e autore del libro “La sfida del federalismo fiscale e le ripercussioni sulla PAT”, con il sindaco di Vallarsa Geremia Gios e con il sindaco di Brentino-Belluno Virgilio Asileppi, si è parlato non solo di come si è arrivati all’autonomia e di come può cambiare la situazione dal punto di vista finanziario con la riforma sul federalismo fiscale, ma anche dell’importanza socio-culturale che dà l’Autonomia alle nostre terre.
Infine nell’ultima serata, intitolata “Un popolo di migranti affronta l’immigrazione”, Michela Tomasi, laureata nel novembre 2010 in Società, Territorio e Ambiente con una tesi sulla situazione degli stranieri nei comuni di Ala e Mori, ha fatto una fotografia della situazione immigrati ad Ala, poi Laura Fraceschini, ragazza alense laureata in psicologia e esperta di mediazione civica, ci ha parlato proprio di un di un progetto di mediazione civica dal titolo “Dal conflitto alla mediazione di quartiere: la mediazione civica” svolto nel comune di Arzignano, in provincia di Vicenza, e infine Daniel Oros Sorin, cittadino rumeno dal 2000 in Italia e residente ad Ala da 8 anni, ci ha raccontato la sua esperienza.
Noi della bussola ci teniamo a ringraziare tutti i relatori che con la loro disponibilità hanno reso questi tre incontri non solo possibili, ma sopratutto interessanti, piacevoli e formativi.
Ci preme ringraziare inoltre tutte le persone che sono venute ad assistere a queste serate: sono la prova che la voglia di parlare di polita è presente e che, come è emerso dalla prima serata, una cittadinanza che partecipa alla vita politica della propria città non può che essere una ricchezza per la comunità stessa (per chi non fosse riuscito a venire a breve sul sito www.comitatolabussola.it saranno caricati i video delle serate). In fondo, citando un antico detto cinese che dice “la goccia del fiume non sta a chiedersi se la sua esistenza possa essere importante o meno per quel fiume, perché essa è il fiume”, si può dire che “il singolo cittadino non deve chiedersi se la sua esistenza possa essere importante o meno per la sua comunità, perché esso è la comunità”.
Al seguente link è possibile ascoltare le considerazioni espresse da Manuel Lorenzini relative alla bocciatura, da parte del Consiglio provinciale, del disegno di legge di iniziativa popolare concernente la cosiddetta “porta girevole” e il limite dei mandati dei consiglieri provinciali. Intervista di Trentino inBlu.
In questa pagina vogliamo presentarci, perche` pensiamo sia importante farci conoscere, mostrando le nostre differenze e mettendo in evidenza le motivazioni che ci hanno spinti a formare un comitato.
Andrea Fracchetti è nato trentadue anni fa ad Ala, dove risiede. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Trento, lavora presso la Cassa Rurale Bassa Vallagarina. Da alcuni anni veste i panni di presidente della Banda Sociale di Ala, tra le cui fila suona da oltre 15 anni la tromba. |
“In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, si avverte da più parti l’esigenza di ridurre i costi della politica: l’approvazione del ddl presentato dal nostro comitato sarebbe quindi il segnale giusto per riavvicinare le persone, ed in particolare noi giovani, alla politica”. Yulka Giordani. |
Mi chiamo Omar Grigoli e ho 29 anni: mi sono laureato in Economia e Commercio e lavoro da sei anni in un’azienda inserita nel settore del commercio per l’edilizia.
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Sono Claudia Zomer, come lavoro faccio l’assistente domiciliare per la Cooperativa Sociale la Casa di Rovereto, mentre per passione mi dedico al gruppo scout Ala 1. Sono entrata a fra parte del gruppo la Bussola, perchè mi piace interessarmi di cio’ che mi circonda e cercare di portare il mio contributo per far si che le cose cambino poco per volta. Così da essere consapevole di quello che accade e non subire cose già decise. |
Elisa Azzolini, classe 1979, è un’insegnante di lettere. Si è laureata presso l’Ateneo di Trento e ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento presso la Libera Università di Bolzano. Sposata con Andrea, vive ad Ala. |
Ciao sono Emiliano Debiasi, ho 24 anni, sono uno studente universitario iscritto al quinto anno di Ingegneria Civile. Mi piace giocare a calcio infatti sono un difensore dell’Alense, squadra di Eccellenza regionale. Sono entrato a far parte di questo gruppo con la voglia di dimostrare che i giovani sono già una risorsa del presente oltre che un investimento certo per il futuro. |
Ciao! Sono Silvia Debiasi, classe 1988, frequesnto il secondo anno di ingegneria |
Sono Elisa Filippi e abito a Marco di Rovereto. Dopo essermi laureata in Scienze internazionali e diplomatiche a Forlì, mi sono trasferita in Toscana, dove ho frequentato un master di problem solving strategico ad Arezzo e la laurea specialistica in analisi e politiche dello sviluppo locale a Firenze. In questo momento lavoro a Bruxelles presso la Fondazione Anci Ideali che rappresenta le città in Europa. |
Ciao sono manuel, ho 23 anni, dopo aver studiato per 3 anni Architettura a Milano ora studio a Trento Ingegneria Edile/Architettura, |
Massimiliano Merzi, 37 anni, dipendente statale, sposato e papà di Sebastiano. |
Mi presento: sono Stefano, 22 anni, studente a Trento presso la facolta` di Scienze informatiche. Appassionato di informatica e matematica in generale, suono la tromba nella banda sociale di Ala e nell’orchestra di fiati di Rovereto. Ho deciso di aderire al comitato perche` penso sia l’occasione giusta per apprendere qualcosa di politica, argomento ormai diventato tabu specialmente fra i giovani. |
Ciao! |
Sono Luca Zomer lavoro a Trento nel settore dell’agricoltura, e ho deciso di aderire al gruppo la Bussola perchè credo che la partecipazione attiva sia fondamentale per migliorare le cose. |