Narciso Brusco rifiuta il confronto pubblico con Peroni

di Luigino Peroni – Ala 24 maggio 2010

L’Adige mi comunica che il mio avversario Narciso Brusco ha rifiutato il confronto pubblico che il giornale aveva organizzato per questa sera. Sarebbe facile far dell’ironia su questa “fuga”, ma la cosa non mi interessa. Non mi sembra però una scelta corretta: togliamo ai cittadini un’occasione e una possibilità per ascoltare, per valutare e decidere responsabilmente. Non è un bel servi zio alla democrazia.

Io e la mia coalizione comunque andiamo avanti come abbiamo fatto fin qui. Abbiamo costruito il nostro programma assieme ai cittadini, confrontandoci apertamente con loro, lo abbiamo presentato in tanti incontri pubblici, ascoltando suggerimenti e critiche. Lo faremo ancora anche in questi giorni, nelle frazioni e ad Ala mercoledi sera.

Trasparenza e partecipazione sono due punti fermi del nostro progetto e due impegni forti che responsabilmente ci siamo assunti nei confronti dei cittadini.

Il nostro voleva e vuol essere un messaggio di speranza, per una stagione nuova per Ala, per un diverso sistema di amministrare, trasparente e partecipato appunto, che consenta di dar la parola ai cittadini, di recuperare tante risorse e competenze che nella nostra comunità ci sono e possono esser messe a frutto, per il bene comune.

Il 16 maggio i cittadini hanno detto di aver capito questo messaggio. Per coerenza ma anche per rispetto di questa indicazione non potevamo certo cercare apparentamenti strumentali o alleanze sottobanco.

Il 16 maggio gli elettori hanno premiato il nostro progetto di rinnovamento e hanno indicato anche una possibile nuova squadra di governo. E’ una squadra che ha al suo interno tutte le competenze per amministrare bene. E’ una squadra che può contare su persone con una consolidata esperienza amministrativa, ma anche –ed è la prima volta che ad Ala succede— sulla presenza significativa di tante donne e di tanti giovani che non hanno dalla loro solo la prerogativa dell’età, ma possono vantare impegno e preparazione ed una ormai consolidata presenza nel tessuto sociale locale, associativo ed imprenditoriale.

Per questo ho fiducia che anche domenica prossima questa scelta venga confermata e che il mio e nostro progetto, un progetto di cambiamento reale, di crescita e di rilancio per Ala, possa esser premiato.

Ed ora un ultimo sforzo

Lo scorso 16 maggio la nostra lista, formata unicamente da giovani, ha ottenuto un notevole risultato (512 voti pari all’11,25%).
Per questo noi rivolgiamo un grazie sincero agli elettori che ci hanno dato fiducia.

Domenica 30 maggio si tornerà a votare per scegliere il futuro sindaco di Ala. Se i risultati del primo turno saranno confermati, i giovani della Bussola che entreranno in Consiglio Comunale saranno quattro!
Questo grazie alle preferenze espresse dagli alensi e grazie al nostro candidato sindaco Luigino Peroni, che non ha cercato scambi di poltrone in vista del ballottaggio. Qualsiasi apparentamento, infatti, avrebbe automaticamente lasciato fuori dal Consiglio proprio i giovani.
Noi quindi rinnoviamo il nostro ringraziamento a Luigino Peroni per essere rimasto coerente al progetto concordato, basato sulla convinzione che ad Ala serva un rinnovamento nelle persone e, soprattutto, nei modi di operare.

Chiediamo di supportarci ancora una volta, votando, domenica 30 maggio, Luigino Peroni e permettendo così la riuscita del nostro progetto che punta ad una città migliore.

La Bussola di Ala

Elezioni Comunali Ala 2010: risultati

Ringraziamo tutti gli elettori de “La Bussola di Ala” per il grande risultato raggiunto! I 512 voti (11,25 %) raccolti dalla nostra lista rappresentano il desiderio della nostra comunità di rinnovamento e di gioventù.
I risultati complessivi si possono vedere cliccando sul sito del Comune.

Ora ci aspetta un ultimo sforzo per cambiare veramente la nostra città:
domenica 30 maggio scegli Luigino Peroni per dare continuità al nostro progetto!

 

 

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7 candidati sindaco, 12 liste ed un’unica parola: frammentazione

Di Corrado Pinter

Da qualche settimana ad Ala, tra amici, parenti o per strada si parla quasi esclusivamente di un’unica cosa: le elezioni comunali del prossimo 16 maggio.
Sette candidati sindaco e dodici liste, sono una degenerazione per un comune di 9.000 abitanti” questa è la frase che ormai tutti gli alensi ripetono, spesso condita da un altro parolone quasi buttato lì: “frammentazione”. Sono ben 226 i candidati alla carica di consigliere comunale e la voglia di far politica sembra dilagare.
Sicuramente la situazione attuale è il frutto di gelosie personali e della volontà di alcuni partiti di “bollare” il candidato sindaco con il proprio simbolo, senza ascoltare i reali bisogni delle persone.

Ma sono realmente sette i candidati sindaco che si contendono il Municipio? Bisogna usare gli strumenti adeguati quando si “contano” i partiti o le liste che si presentano ad una competizione elettorale. Come spiega il noto politologo Giovanni Sartori, in un sistema partitico, per contare quan ti sono veramente i partiti che contano (nel nostro caso le liste), bisogna utilizzare tre criteri di rilevanza.
Il primo è dato dall’utilità delle liste nella formazione delle coalizioni di governo. Alcune liste possono essere piuttosto piccole in base alla percentuale di elettorato che le vota e al numero di seggi a loro assegnati, ma risultare decisive nella formazione di coalizioni di governo e dunque meritano di essere contate in quanto posseggono un potenziale di coalizione.
Il secondo criterio indicato da Sartori, è quello del potenziale di intimidazione o di ricatto che suggerisce di considerare anche le liste che, pur non essendo incluse in coalizione di governo, dispongono di voti e di seggi in misura tale da condizionare il funzionamento della coalizione di governo.
L’ultimo criterio da considerare è quello della polarizzazione o distanza ideologica, che consiste nel non conteggiare partiti o liste poste agli estremi degli schieramenti, in quanto non possono essere mai presi in considerazione per la formazione di coalizioni di governo, a causa delle loro posizioni ideologiche prevenute.

Utilizzando i tre criteri indicati da Sartori è possibile abbozzare un’analisi pressoché realistica, in vista delle prossime elezioni comunali, adattando le teorie generali alla realtà locale.
Nel panorama attuale il ballottaggio per l’elezione del sindaco si preannuncia quasi scontato e, premessa l’esistenza di un considerevole premio di maggioranza per le liste che sostengono il candidato sindaco vincente (12+1 seggi sui 20 totali), è ipotizzabile che, in un eventuale secondo turno, non si siglino alleanze tra liste ora avversarie. Questo premio di maggioranza, che, salvo gravi crisi politiche, garantisce la governabilità per tutta la legislatura è stato introdotto dopo le elezioni del 2005. Allora la legge prevedeva una soglia minima di consensi da raggiungere per ottenere un analogo premio di maggioranza, proprio per evitare le “armate Brancaleone” costituite ad hoc ai ballottaggi, come successo ad Ala nel 2004 con l’inedito apparentamento tra le liste Comunità al centro, P.A.T.T. e Impegno Civile.
Nonostante l’attuale legge, ad Ala per le prossime elezioni, si preannuncia però lo stesso pericolo, in quanto si presentano candidati sindaco provenienti da aree molto simili e proprio per questo il criterio del “potenziale di coalizione” potrebbe essere molto appropriato per l’analisi.
Sempre grazie all’attuale premio di maggioranza mi sento di dire che il criterio “potenziale di ricatto” descritto precedentemente, non dovrebbe essere preso in considerazione nell’analisi, nel caso che le coalizioni rimangano invariate.
Utilizzando il criterio della polarizzazione si possono escludere dal conteggio due dei sette candidati sindaco: Angelo Trainotti e Vanessa Cattoi. Angelo Trainotti e la lista Impegno Civile si sono dimostrati incapaci di governare nei primi mesi dell’amministrazione Tomasoni, della quale hanno fatto parte. Nella restante parte di legislatura, durante la quale è stata all’opposizione, Impegno Civile si è isolata in consiglio comunale rendendo impossibile o quasi ogni prospettiva di alleanze per poter “contare” nella maniera intesa da Sartori.
Per quanto riguarda Vanessa Cattoi, candidata della Lega Nord (partito che manca dalla scena elettorale alense dal 1995), considero non si debba “contare” per le posizioni estremistiche del partito nazionale e per quanto dichiarato dal segretario provinciale Fugatti, il quale ha indicato come obbiettivo principale per la Lega Nord Trentino, quello di cominciare ad entrare nei consigli comunali della provincia (l’Adige 22 aprile 2010).
Al conteggio rimangono quindi cinque candidati sindaco (Luigino Peroni, Narciso Brusco, Giuliana Tomasoni, Sandro Dal Bosco e Roberto Caprara) con le rispettive dieci liste di sostegno. Considerando il criterio del “potenziale di coalizione” esposto da Sartori, posso dire che Tomasoni, Caprara e Brusco attingono ad un elettorato molto simile e proprio per questo si possono ipotizzare delle alleanze tra loro al secondo turno, nel caso uno dei tre arrivi al ballottaggio. Giuliana Tomasoni, se pur molto indebolita rispetto a sei anni fa, può godere del suo ruolo di sindaco in carica (incumbent) per raccogliere consensi nella “sua” area centrista. Roberto Caprara è un candidato che può ricevere molti consensi nell’area centrista “che guarda” a destra, ma può essere “azzoppato” dalla sua totale inesperienza politica e dalle sue ripetute uscite “antipartitiche”. Infine Narciso Brusco, presidente del consiglio comunale uscente, e candidato sindaco di un’inedita alleanza di “centrodestra-autonomista”, si presenta come la continuità di governo con l’amministrazione attuale data la presenza del P.A.T.T. e di gran parte degli uomini di punta della giunta Tomasoni candidati nella lista dell’ U.P.T.
Tutti questi tre candidati sindaco rappresentano un area di centro-destra (nonostante a livello provinciale U.P.T. e P.A.T.T. siano collocati nel centrosinistra) molto simile, ed è ipotizzabile che si “pestino i piedi” a vicenda al primo turno, ma che possano collaborare al secondo turno.
Il sesto candidato sindaco in esame è Sandro Dal Bosco ex consigliere comunale PDS e DS che si propone sostenuto da due liste civiche con rispettivamente capolista il consigliere comunale eletto in quota margherita Massimo Ambrosi e l’ex assessore DC Giorgio Robol. Questa coalizione è forse la più centrista presente nella tornata elettorale.
Infine è presente una coalizione di centro-sinistra guidata da Luigino Peroni (ex assessore e consigliere comunale margherita in carica) formata da Partito Democratico, una lista civica di persone provenienti da un’area di centro (Civica Peroni Sindaco) e dalla novità di queste elezioni comunali, una lista composta da soli giovani: “La Bussola di Ala”. L’alleanza tra Peroni e Pd è proprio basata sul coinvolgimento delle nuove generazioni rappresentate appunto dalla Bussola (i candidati hanno un età media di 27,4 anni).
Tornando al conteggio dei candidati sindaci possiamo quindi individuare tre candidati di area centro-destra (Caprara, Tomasoni, Brusco), uno di area centrista (Dal Bosco) ed uno espressione del centro-sinistra (Peroni).

Ragionando così, possiamo quindi raccogliere cinque candidati sindaco (estremi esclusi) in tre aree distinte, ed è presumibile che lo scontato ballottaggio si possa giocare tra di due essi, considerando forse, un passo dietro agli altri, l’attuale sindaco Tomasoni indebolita molto dopo essere stata scaricata dai sui “compagni di giunta” di U.P.T e P.A.T.T.
Possiamo quindi definire che la tanto decantata frammentazione si può individuare nel centro che guarda a destra (o per meglio dire, nel centro-destra), mentre centro e centro-sinistra hanno espresso un candidato sindaco ciascuno. Sicuramente se le alleanze al secondo turno rimarranno le attuali al massimo si potranno avere tre liste capaci di contare veramente in Consiglio sotto il criterio del potenziale di coalizione, visto che le due coalizioni più estese sono composte da tre liste ciascuna.
Quindi allo stato attuale, non mi sembra il caso di parlare di frammentazione nel futuro Consiglio Comunale. Il problema maggiore sarà invece avere un’opposizione capace di poter dare il proprio contributo costruttivo, nel caso molto probabile, che tutti i candidati sindaco sconfitti entrino in Consiglio.
Queste sono riflessioni di una persona schierata e di parte che vogliono solo provare a descrivere, con l’ausilio di strumenti adeguati e tecnici, un quadro complesso e spropositato per le dimensioni della competizione elettorale in questione.

Corrado Pinter – Studente di Scienze politiche e candidato della lista “La Bussola di Ala”

I candidati 2010

Ecco i 20 candidati alla carica di consigliere comunale de “La Bussola di Ala” che sostengono Luigino Peroni alla carica di Sindaco.


Luca Zomer 31 anni di Muravalle,
laureato in scienze e tecnologie agrarie all’Università di Padova. Dipendente pubblico.

Alice Bertè 24 anni di Chizzola,
laureata in Economia e Gestione Aziendale
all’Università di Trento. Impiegata amministrativa.
Loris Cazzanelli 23 anni di S. Margherita,
Enotecnico e laureando in Viticoltura ed Enologia
all’Università di Trento e Udine.
Emiliano Debiasi 24 anni di Ala,
laureando in Ingegneria Civile all’Università di Trento.
Andrea Fracchetti 33 anni di Ala,
laureato in Economia e Commercio presso l’Università
di Trento. Impiegato bancario. Sposato con Elisa.
Juri Galli 34 anni di S. Margherita,
laureato in Ingegneria Civile Edile all’Università di Trento.
Libero Professionista. Sposato con Alesssandra.
Omar Grigoli 31 anni di Serravalle,
laureato in Economia e Commercio presso
l’università di Trento. Imprenditore. Sposato con Sara.
Simone Liberi 23 anni di Ala,
studente di Economia e Gestione aziendale
all’Università di Trento.
Mauro Lorenzi 31 anni di Ala,
perito industriale. Imprenditore cooperativo.
Sposato con Elisabetta.
Barbara Lorenzini 41 anni di Serravalle,
dipendente patronato INCA. Sposata con Roberto e
mamma di due bambini.
Manuel Lorenzini 23 anni di Serravalle,
geometra. Cintura nera 1° grado di Kick Boxing e
consigliere A.S.D. Oriental Combat Team Rovereto.
Camilla Marchiori 22 anni di S. Margherita,
educatrice nei nidi di infanzia e nei servizi integrativi.
Silvano Marchiori 26 anni di Chizzola,
laureando in ingegneria meccatronica
presso l’Università di Trento.
Tommaso Menolli 19 anni di Ala,
diploma di perito agrario a indirizzo agro-industriale
e studente di Servizio Sociale presso l’Università di Trento.
Daniel Sorin Oros 36 anni di Ala,
diplomato e dipendente presso la ditta Ninz.
Sposato con Laura e papà di un bambino.
Chiara Paganella 22 anni di Ala,
diplomata in Scienze Sociali, impiegata.
Sposata con Gabriele.
Stefano Parmesan 23 anni di Marani,
laureato in Scienze Informatiche
all’Università di Trento.
Corrado Pinter 22 anni di Ala,
studente di scienze politiche all’Università di Bologna.
Monica Zambelli 26 anni di Ala,
laureata in Gestione e conservazione dei beni culturali
all’Università di Trento. Impiegata amministrativa.
Elena Zerbini 27 anni di Ala,
diploma di parrucchiera. Lavora in macelleria.

Il Candidato Sindaco: Luigino Peroni

Luigino Peroni è nato ad Ala 58 anni fa e vive da sempre a Serravalle. Laureato in Economia e Managment, lavora come ispettore dell’INPS ed è responsabile regionale del centro studi ANIV (Associazione Nazionale Ispettori di Vigilanza).

Sposato, ha due figli. Da sempre impegnato nel volontariato è stato 25 anni nel direttivo della scuola materna di Serravalle con carica di presidente o vicepresidente. Attualmente è componente del consiglio di amministrazione del Centro Trentino di Solidarietà Onlus (Cts), un’associazione che si occupa del disagio sociale e più in particolare del recupero dei tossicodipendenti e delle persone con problemi di alcol.

La sua esperienza politica si è formata e accresciuta, a livello comunale, grazie a un Assessorato al bilancio dal 1995 al 2002 e all’elezione come Consigliere dal 2003 ad oggi.

Il Programma: Ala e il contesto vallagarino e provinciale: una visione e un “ruolo” da recuperare

Il rafforzamento di uno spirito identitario e una rinnovata coesione sociale sono presupposti essenziali per un riposizionamento di Ala rispetto al più vasto contesto della Vallagarina e provinciale. Che ruolo ha oggi Ala in Vallagarina e nella Provincia ? La risposta è piuttosto triste: contiamo sempre meno! Presenza e ”peso” di Ala si sono, in questi ultimi anni, via via ridimensionati e sviliti. E’ la conseguenza di una politica che non ha elaborato una visione e un ruolo per Ala in rapporto alla dimensione sovra comunale, che non ha rivendicato e valorizzato le nostre specificità, che spesso è rimasta solo in ossequiente attesa delle decisioni che potevano venire dall’alto. Una politica in definitiva portata avanti da una classe dirigente che non ha avuto autorevolezza ed idee sufficienti per far sentire, in quel contesto ampio, la propria voce.
L’impegno che intende assumersi la nostra, questa nuova, rappresentanza politica è quello di uscire da questa situazione di marginalizzazione. Uscire dalla marginalizzazione è fondamentale anche perché molte delle politiche “locali” saranno impostate in realtà sempre più in una dimensione sovra comunale (infrastrutturazione e viabilità, politiche del lavoro, servizi socio-sanitari, ecc.). E’ il tema della riforma istituzionale, della “comunità di valle”.
In questa prospettiva il nostro impegno è quello di recuperare e dar voce a tutte le competenze, le esperienze e le idee che la comunità possiede e può esprimere. Il nostro impegno è quello di rendere questa nostra comunità “protagonista”, facendo leva sulle proprie risorse, senza aspettare che altri facciano quello che ognuno è in grado di fare o che sia la Provincia a dar risposta alle difficoltà e risoluzione ai problemi e ai conflitti: protagonista e capace di condividere e di difendere, nell’ambito della “comunità di valle”, le scelte per il proprio futuro di crescita e di sviluppo.

Il programma qui presentato è fondato su principi di responsabilità e solidarietà. Vuole essere la traccia di lavoro da seguire per cercare di costruire assieme una comunità più aperta, più matura, più giusta, per contribuire ad uno sviluppo della nostra città e del territorio attento alla dimensione qualitativa più che a quella quantitativa.
Questo è anche il preciso impegno che si assume il candidato Sindaco e la coalizione che lo sostiene.

Ala, 12 aprile 2010

Il candidato Sindaco
Luigino Peroni

Precedente: Identità e coesione (…da ritrovare). Le politiche sociali, il lavoro, la cultura..

Il Programma: Identità e coesione (…da ritrovare). Le politiche sociali, il lavoro, la cultura..

Il tema è complesso, difficile da inquadrare. E’ ancor più difficile, sicuramente, individuare interventi che contrastino una situazione e un fenomeno che per altro molti, sia alensi sia osservatori esterni, intuiscono o individuano: quello di una cittadina che ha perso o fa sempre più fatica ad esprimere una sua precisa identità, quella di cittadini che non sembrano avere un progetto comune o almeno rivendicare con orgoglio un’appartenenza, uno “spirito di campanile”, quello di una comunità che non esprime una grande coesione sociale.
Il fenomeno è complesso, ha forse radici storiche lontane, forse è più evidente ad Ala centro che nelle Frazioni, si è probabilmente acuito a causa delle notevoli recenti modificazioni del tessuto urbanistico ma anche e soprattutto di quello sociale. E’ complesso affrontarlo ma riteniamo che una classe dirigente avveduta e responsabile non possa nemmeno, com’è purtroppo avvenuto in questi anni, ignorarlo o far finta di non coglierne le problematicità che si spalmano inevitabilmente su tanti aspetti della vita della comunità.
Vorremmo allora tener desta l’attenzione su questo fronte, aver ben presente quelle problematicità, sempre, soprattutto nel momento delle scelte politico-amministrative, anche quelle che sembrano più tecniche o neutre sotto il profilo sociale. Per contrastare alcuni degli aspetti più negativi di questa situazione e, possibilmente, per invertire la tendenza, per recuperare senso di appartenenza e coesione sociale e identitaria, alcune azioni si possano mettere in campo, soprattutto in alcuni ambiti o per alcune categorie di cittadini un’attenzione e una “cura” particolare si possono e si devono esprimere.

Innanzitutto un metodo…

Quello dell’informazione e della partecipazione: non può esserci coscienza civica se non c’è coinvolgimento. Su questo punto l’impegno dell’amministrazione sarà costante, rigoroso: è un rapporto nuovo quello che vogliamo impostare con i cittadini. Gli strumenti li abbiamo indicati: più informazione, incontri pubblici a scadenza regolare e per le scelte più impegnative, programmazione partecipata con il coinvolgimento delle categorie, dei portatori di interesse e di opinione, modifiche ai regolamenti della partecipazione, istituzione delle consulte.
E ancora un impegno forte del Sindaco per la valorizzazione del ruolo del Consiglio comunale, per una collegialità delle scelte, per un collegamento e un confronto costante con le forze politiche di riferimento, per una valorizzazione dei giovani, di nuove risorse umane e competenze per un ricambio generazionale della classe dirigente locale.

Lavoro e sviluppo economico

La crisi economica ha riportato in primo piano e con accenti anche drammatici il tema del lavoro. Il tessuto economico locale pur risentendo della crisi, sembra non viverne gli aspetti più drammatici. Ma ciò non significa abbassare la guardia, non attrezzarsi opportunamente per far fronte a possibili momenti di difficoltà.
Lo sviluppo economico di un territorio è il frutto innanzitutto dell’impegno di imprenditori, lavoratori, cittadini. La pubblica amministrazione può contribuirvi con l’efficienza dei servizi amministrativi, dei servizi alla persona, mettendo a disposizione un’adeguata dotazione di infrastrutture.
La pubblica amministrazione non ha competenze specifiche e dirette per operare a difesa del posto di lavoro. Potrà agire per sostenere lo sviluppo delle attività esistenti e per favorire iniziative economiche che si possano inserire correttamente nel nostro contesto, si farà carico di ricercare insediamenti produttivi possibilmente ad alto tasso di innovazione e che coinvolgano in particolar modo le forze lavoro femminili. Verranno inoltre attentamente valutate possibili forme di aiuto concreto alle famiglie, soprattutto agendo sulle tariffe dei servizi.
La situazione economica attuale, le difficoltà che molte famiglie incontrano, ci inducono per altro ad assumere da subito e responsabilmente una scelta non del tutto agevole in rapporto allo stato complessivo delle finanze pubbliche: l’immediata cancellazione dell’Irpef comunale.
Più in dettaglio e per i principali comparti produttivi sinteticamente si indicano le principali direttrici d’azione che l’amministrazione intende perseguire:

Agricoltura e foreste

  • Difesa dei territori agricoli di maggior vocazionalità;
  • promozione dei prodotti agricoli locali e sostegno ad attività ed iniziative dell’enogastronomia;
  • prosecuzione degli interventi di recupero delle strutture delle malghe comunali, e del pascolo
    per incentivare una ripresa delle attività di lavorazione e produzione dei tipici prodotti della
    montagna;
  • ricerca di nuove modalità di utilizzo del ricco patrimonio boschivo

Artigianato e piccole imprese

E’ il settore che più si addice alle peculiarità della nostra zona e per questo occorrerà mettere in moto tutte le energie perché lo stesso possa ulteriormente consolidarsi e crescere. Vogliamo impegnarci su un’ipotesi di lavoro, da concretizzare possibilmente in sinergia con la Cassa Rurale, che realizzi un Piano di sostegno per il recupero di aree produttive, la formazione e la ricerca applicata al settore.

Commercio

Pur in un quadro di competenze limitate l’Amministrazione cercherà di operare per il sostegno e la salvaguardia delle attività del commercio tradizionale presenti sul territorio, operando in particolare e per quanto possibile attraverso facilitazioni tariffarie e l’impostazione di iniziative culturali e aggregative promozionali.
La rivisitazione del comparto ex Cartiera tenderà a non espandere l’area commerciale della grande distribuzione finalizzando l’intervento soprattutto ad un uso pubblico e a servizio del centro storico.

I giovani

Sono il nostro futuro: la nostra coalizione ha fatto un forte investimento su di loro, per preparare una nuova e più preparata classe dirigente, per poter consegnare Ala alla loro guida. Esprimono l’urgenza di scelte autonome ed autogestite, che spesso sono state viste e giudicate dal mondo degli adulti come rischiose e “devianti”. Vogliamo invece guardare ai giovani con fiducia, ascoltando le loro richieste e offrendo spazi ed occasioni reali di protagonismo. Queste le nostre possibili proposte/risposte:

  • l’individuazione di spazi dedicati, di una struttura per le loro attività. Una riflessione a tal proposito sarà comunque necessaria per raccordare tale iniziativa con quelle esistenti vuoi associative, vuoi oratoriali;
  • la Consulta comunale dei giovani, cui spetterà fare proposte all’Amministrazione comunale ed esprimere pareri sugli atti di governo che li riguardano; la partecipazione giovanile avrà così un vero canale da utilizzare per fare politica concreta, disporrà di una sorta di potere di ultima istanza per indirizzare o influire sulle scelte degli adulti;
  • la valorizzazione del nuovo Servizio civile, esteso anche alle donne, quale opportunità reale e formativa e la proposta di un “servizio civile comunale” per un impegno, nel periodo estivo, in ambito ricreativo, educativo, della prevenzione, ecc.

Gli anziani

Il processo di invecchiamento della popolazione, e il conseguente aumento della quota di popolazione non autosufficiente impongono di monitorare e di aggiornare costantemente i servizi di assistenza, sia a domicilio che in strutture e specificatamente del Centro diurno. Agli anziani si deve tuttavia guardare anche come ad una risorsa da far intelligentemente interagire con il resto della comunità, ricercando occasioni ed iniziative in cui possa esser valorizzato il loro prezioso apporto di esperienza e memoria. In tal senso andranno anche orientate le iniziative, ulteriormente da qualificare e da supportare con adeguate strumentazioni, dell’Università della terza età e del tempo disponibile e andranno verificate le possibilità di metter loro a disposizione spazi dedicati anche utilizzando strutture esistenti.

Pari opportunità uomo donna

La promozione di politiche per le pari opportunità costituisce un punto fondamentale per la qualità della democrazia. Il Comune dovrà impegnarsi a promuovere un insieme di politiche attive sul piano dei servizi, in favore del concreto perseguimento delle pari opportunità.

L’accoglienza e l’integrazione degli immigrati

Costituiscono quasi il 15% della popolazione. Una realtà che non si può, come avvenuto fin qui, ignorare. Una realtà da “gestire” per una reale integrazione e perché, diversamente, non diventi un problema. Per favorire-garantire condizioni di vita e livelli di integrazione adeguati si può operare per una più diretta conoscenza e valorizzazione dei diversi contesti di provenienza (contenuti culturali, sociali e religiosi), potenziando i servizi specifici a cominciare da quello dell’accesso linguistico (nella Scuola, in Biblioteca) ma appoggiando e premiando anche il volontariato che opera lodevolmente in questa direzione. L’istituzione di una “consulta” degli stranieri potrà essere un utile strumento per interfacciare l’amministrazione con le diverse comunità presenti sul territorio e per conoscerne le problematiche: Per le stesse comunità straniere un’opportunità di conoscere più a fondo consuetudini e regole che informano la vita della nostra comunità e quindi per una più consapevole e responsabile partecipazione alla stessa.

Associazionismo e volontariato

La rete associazionistica del volontariato costituisce una risorsa concreta per la qualità della convivenza civile. L’impegno del Comune a sostegno di questa realtà non potrà che continuare e possibilmente intensificarsi. Pur nel rispetto dell’autonomia e della libertà delle associazioni, si ritiene importante tuttavia un ri-orientamento di questo ambito al fine di superare talune forme di eccessivo individualismo o di autoreferenzialità per premiare invece forme aggregative e soprattutto iniziative attuate nello spirito di una larga partecipazione e collaborazione tra associazioni diverse: una pratica che dovrebbe consentire economie di scala, maggior qualificazione delle proposte, più diffuso coinvolgimento della popolazione. Nell’ambito della programmazione generale delle opere pubbliche andrà valutata la possibilità di una razionalizzazione della distribuzione delle sedi delle diverse associazioni, possibilmente con la realizzazione di un polo unico che comprenda anche spazi pubblici di incontro.

Cultura

L’identità di una comunità e il senso di appartenenza, radicato storicamente e socialmente, rappresentano un filtro per guardare in maniera intelligente e curiosa, ma senza confondersi e senza disperdersi, alle molte sfaccettature del presente e alle opportunità del futuro. Le nostre radici identitarie, la nostra storia e la nostra cultura vanno quindi valorizzate ma rivitalizzate da confronti continui con le problematiche poste da rapporti sempre più intensi e vasti con altri contesti sociali e con una realtà ormai globale e multiculturale.
E’ necessario quindi innanzitutto che cresca la capacità progettuale e di proposta delle principali istituzioni culturali presenti sul territorio (Biblioteca, Archivio storico, Museo del pianoforte, nuove strutture museali in via di realizzazione). Ed è necessario, riteniamo, che le proposte si indirizzino, in primo luogo e in via continuativa, ai cittadini di Ala, evitando la riproposizione di iniziative una tantum, costose, di brevissima durata, spesso con solo supposte finalità turistiche.
L’apporto del volontariato associativo potrà esser prezioso in questo senso se, come già detto, si opererà nel quadro di un forte impulso ad una programmazione coordinata. Per una qualificazione complessiva dell’offerta culturale sistematici rapporti di rete andranno impostati anche con similari istituzioni esistenti nelle realtà vicine per la realizzazione di progetti comuni o concordati.
Si ritiene necessaria infine una rivisitazione della progettualità comune fra offerta turistica e promozione culturale, puntando su un numero limitato di progetti qualificati e a forte carica comunicativa. In questo quadro anche la manifestazione “Città di velluto” potrà essere riproposta ma la progettazione della stessa dovrà consentire che la stessa diventi effettivamente manifestazione “cittadina”, sia sul piano del coinvolgimento ideativo e operativo dei soggetti locali (volontariato, associazioni, istituzioni, soggetti economici) sia sul piano del ritorno economico e d’immagine. L’ipotizzata individuazione di un responsabile del Servizio attività culturali e la ricomposizione dello stesso con l’Ufficio turistico potrà consentire una più corretta e produttiva organizzazione e una più proficua gestione dell’intero comparto.

Sport

L’obiettivo deve essere quello di sostenere lo sport come dimensione di vita, di relazione sociale, di educazione e di prevenzione sanitaria, dunque, lo sport per tutti i cittadini, non solo per professionisti o semi professionisti e, in particolare, per i ragazzi ed i giovani. Per sostenere questa visione dello sport sarà necessario valutare la possibilità della creazione di nuovi spazi sportivi da dedicare in particolare alle discipline minori, praticate da un pubblico giovane, in particolare femminile. Andranno anche rivisti i rapporti con il volontariato e l’associazionismo; l’opera sempre preziosa di questi soggetti dovrà avere crescente attenzione per la funzione sociale dell’attività sportiva. In questo quadro anche il sostegno che l’amministrazione ha sempre garantito alle Società sportive per la realizzazione, il miglioramento e la gestione degli impianti, andrà mantenuto ma valutato, oltre che secondo criteri di sobrietà, funzionalità e oculatezza amministrativa, anche rispetto alla disponibilità ad una apertura larga ad un uso sociale degli impianti stessi.

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Il Programma: I Servizi fondamentali, le Opere pubbliche

Istruzione

Le strutture scolastiche (nido, scuole materne, elementari e medie) pur interessate da interventi anche recenti rivelano insufficienze e inadeguatezze anche in ragione del notevole aumento della popolazione scolastica dovuto soprattutto al fenomeno migratorio. Per il prospettato ampliamento della Scuola elementare del centro, in connessione con l’edificio dell’ex Convitto, si sono già evidenziati, al di là dell’inaccettabile protrarsi dei tempi di realizzazione, i limiti di una programmazione parziale, non supportata da dati sufficientemente completi.
Per tutto il comparto dell’edilizia scolastica, ai vari livelli e per centro e frazioni, si ritiene fondamentale reimpostare un’analisi seria e approfondita, fondata su dati demografici e attinenti lo sviluppo urbanistico-edilizio, e una riprogrammazione degli interventi su tempi medio-lunghi (15-20 anni), riconsiderando anche il possibile raccordo con prospettive ed esigenze dei Corsi universitari. Più specificatamente per i servizi di Asilo nido e di Scuola materna e per far fronte a situazioni di emergenza, l’Amministrazione si farà carico di sostenere i servizi alternativi (Tagesmutter) e di facilitare forme di collaborazione tra i diversi soggetti gestori, eventualmente valutando anche la possibilità di realizzare una struttura sovra comunale in collaborazione con il Comune di Rovereto.

Sanità

Ospedale di Ala. La struttura sanitaria, già ospedale di zona, è da troppo tempo utilizzata solo parzialmente come poliambulatorio e centro di riabilitazione in day hospital. L’amministrazione si attiverà con tutti gli strumenti possibili, presso le competenti autorità provinciali e sanitarie, per potenziare i servizi esistenti e per una loro integrazione, oltre che con servizi connessi alle attività dei corsi universitari (teleradiologia, odontoiatria), con una unità di riabilitazione residenziale/lungo degenza e con un nucleo di casa di riposo. Il personale sanitario dell’unità residenziale potrà in tal modo svolgere anche attività di primo intervento in collaborazione con l’Ospedale di Rovereto e la Stella d’Oro della Bassa Vallagarina.
Assistenza domiciliare. L’incremento di posizioni assistite evidenzia la necessità di un’estensione del servizio anche a persone con grave stato di demenza, ai diversamente abili, anche giovani, agli adulti incapaci di gestire adeguatamente condizioni di malattia cronica, alle persone per le quali le famiglie sono sottoposte ad un grave carico sia di carattere assistenziale che psicologico.

Le Opere pubbliche

L’impegno per l’ultimazione delle opere già programmate/appaltate e in corso di ultimazione dovrà accompagnarsi ad una rigorosa programmazione che privilegi comunque gli interventi che garantiscono servizi primari a tutta la popolazione sia del centro che delle frazioni : acquedotti (S. Cecilia, Serravalle) ; reti fognarie e depurazione (Ronchi, Sdruzzinà).
In parallelo cura particolare dovrà essere dedicata al completamento del piano del traffico e alla realizzazione di parcheggi facendo preciso riferimento agli standard urbanistici da un lato, ricercando d’altra parte anche forme di collaborazione con il privato in particolare per la realizzazione di parcheggi pertinenziali a ridosso dei centri storici (centro storico Ala?)
La cura e salvaguardia delle emergenze storico-architettoniche merita l’impostazione di un programma articolato di interventi su base pluriennale che valorizzi le caratteristiche più peculiari dei centri storici di Ala e Frazioni e ne favorisca e ne renda piacevole la frequentazione. In questo contesto particolare attenzione dovrà esser riservata al miglioramento dell’arredo urbano e alla cura e manutenzione degli spazi di aggregazione e del verde pubblico, nonché al recupero di zone connotate oggi da un profondo degrado. Su questo fronte dovrà essere portata a conclusione la trattativa avviata per il pieno recupero e la riqualificazione dell’area di pertinenza della stazione ferroviaria.
Merita un cenno particolare il comparto ex cartiera: l’amministrazione intende impegnarsi per una rivisitazione complessiva dell’area, comprendendo nella stessa anche le pertinenze edificiali di proprietà comunale e l’area del magazzino comunale, al fine di realizzare una progettazione che valorizzi la zona soprattutto in funzione dell’uso pubblico e a servizio del centro storico.
Sicurezza e salute del cittadino dovranno essere parametro costante su cui misurare interventi specifici volti al controllo e possibilmente all’eliminazione delle emissioni elettromagnetiche in zone ad alta densità abitativa.

Il Patrimonio comunale

Se per alcuni edifici è prevedibile un intervento di ristrutturazione complessiva, come nell’area dell’ex cartiera, e per altri si impongono migliorie e manutenzioni che ne adeguino la funzionalità (Teatro Sartori), la scelta fondamentale tra dismissione o recupero ad uso pubblico non potrà che discendere dalla complessiva definizione delle varianti al Piano regolatore generale, non sottovalutando la possibilità di utilizzare tale risorsa patrimoniale anche per eventuali accordi perequativi con il privato.
Per quanto riguarda le strutture dell’handicamp di Ronchi, di proprietà della PAT, ci si attiverà per definire, anche in collaborazione con soggetti terzi, istituzionali e non, proposte di utilizzo che si vorrebbero indirizzate in particolare a favore di giovani ed anziani, o che potrebbero essere finalizzate a progetti socialmente utili.

Territorio e ambiente

Il territorio va preservato per la sua originaria funzione di ambito disponibile ad un equilibrato godimento dei suoi abitanti ed a un rispettoso utilizzo dei suoi ospiti. La sua gestione non potrà quindi che ispirarsi ai criteri della sostenibilità e del limite. Non sarà tuttavia sufficiente l’esclusivo impegno pubblico per assicurarne la tutela. Il territorio–ambiente o viene tutelato dai suoi abitanti– utenti o non può essere tutelato da nessuno; il pubblico dovrà impegnarsi quindi anche in una vera e propria azione educativa.
L’eccesso di urbanizzazione-edificazione degli ultimi anni, alcune deroghe che hanno interessato insediamenti produttivi e talora l’estensione in quota di aree coltivate hanno creato situazioni di potenziale rischio che sarà necessario monitorare attentamente per prevenire la possibilità di danni ambientali, per garantire salubrità e vivibilità.
Un’attenzione specifica e scrupolosa alle questioni ambientali dovrà guidare le scelte di programmazione territoriale.

Il Piano Regolatore Generale

è lo strumento per attuare queste politiche. Il documento preliminare al PRG, da poco approvato, indica una linea condivisibile. Il piano attuativo dovrà essere conseguente e coerente con tale indirizzo prevedendo, in sintesi:

  • limiti precisi all’espansione dell’edilizia abitativa in nuove aree, privilegiando invece decisamente il recupero di edifici dei centri storici, ad Ala e nelle Frazioni;
  • per le strutture produttive una razionalizzazione delle aree e, prioritariamente, il riuso delle strutture esistenti o in disuso. Valutazioni più attente che in passato e monitoraggi costanti dovranno esser disposti per aree o produzioni che possono esser fonte di possibili problematicità (salubrità dell’aria e dell’acqua, ecc.);
  • una difesa dei territori agricoli di maggior vocazionalità con l’introduzione di limitazione ad utilizzi a fini abitativi, produttivi non agricoli o per la realizzazione di infrastrutture;
  • un’attenzione particolare per la “qualità urbana” e quindi per arredi, verde pubblico, percorsi pedonali e ciclistici, aree protette per bambini, ecc.
  • ancora un’attenzione particolare all’espansione dell’utilizzo delle energie alternative (pannelli solari, fotovoltaici, biomasse, ecc.), in primo luogo e in forma impegnativa per gli edifici pubblici, ma prevedendo anche forme di sostegno per le realizzazione dei privati (possibili incentivi, snellimento pratiche burocratiche)

Il piano cave

Assume particolare rilevanza e urgenza, nel contesto delle politiche ambientali, l’attuazione di un piano cave, concordato ma non dettato dagli operatori del settore, che pur nel rispetto della libera imprenditorialità fissi regole cogenti e preveda un graduale ripristino delle aree non più produttive e, da un punto di vista meramente economico, riconsideri a favore dell’ente e del bene pubblico il rapporto costi/benefici.

La nostra Montagna

Un’area sostanzialmente integra, da preservare e valorizzare per questa peculiarità, avendo presenti sia le tradizionali attività produttive che una prospettiva di qualificazione in chiave turistica. Sul primo fronte è necessario operare affinché la zootecnia possa continuare ad avere un ruolo di salvaguardia e manutenzione del territorio integrandosi con nuove forme di attività diversificate come quelle dell’accoglienza. L’enorme patrimonio boschivo presente sul nostro territorio, ci interroga sulla possibilità di un suo utilizzo ottimale, sia migliorando la filiera legno che puntando al recupero e all’impiego dei sottoprodotti in chiave locale.
Per una riqualificazione in chiave di turismo sostenibile del patrimonio naturale della Lessinia, della Valle dei Ronchi e delle Piccole Dolomiti un riferimento importante, che l’amministrazione si impegna ad assumere come proprio, è costituito dalle linee di indirizzo e dalla filosofia da sempre propugnata alla S.A.T. : la prospettiva della creazione di un’ampia area di rispetto o di una riserva naturale che non inibisca, ma regoli e salvaguardi le tradizionali attività, che individui percorsi idonei ad un turismo famigliare, eco-compatibile e rispettoso dell’ambiente, deve porre limiti severi ad un uso indiscriminato o a progetti di puro sfruttamento.

Una nuova politica dei “rifiuti”

Più differenziata, più informazione e coinvolgimento dei cittadini, anche attraverso forme di incentivo e “premio”; più protagonismo e meno acquiescenza alle politiche comprensoriali nelle scelte fondamentali per il servizio: queste le linee guida su cui l’amministrazione intende muoversi. La proposta è anche per l’introduzione di una tariffa puntuale, in maniera che il cittadino paghi in ragione di quanto utilizza il servizio, di quanto rifiuto produce. L’impegno è anche per la realizzazione in tempi brevi del Centro di raccolta materiali e per la definizione, con le maggiori realtà della distribuzione commerciale presenti sul territorio, di accordi per limitare alla fonte la distribuzione di imballaggi o di materiali comunque destinati allo smaltimento.

Il Progetto Tac/Tav

Un progetto destinato a incidere pesantemente sul nostro territorio e sull’ambiente, un progetto di dimensione europea, su cui l’ente locale non ha di fatto reali possibilità di scelta, ma su cui non vogliamo rinunciare a giocarci i pur limitati spazi di intervento. Un progetto che induce forti preoccupazioni e perplessità perché chiede che i territori si facciano carico di disfunzioni ed inefficienze che sono proprie di un modello di sviluppo basato sulla socializzazione dei costi legati alla scarsa efficienza con cui viene gestito il trasporto delle merci. Per quanto possibile intendiamo porre l’attenzione sulla necessità di approfondire diversi aspetti relativi alle motivazioni politico-economiche che sono alla base dell’opera, in particolare ci impegniamo a chiedere che il piano della mobilità definisca limiti e regole precise nell’ambito del trasporto delle merci e della mobilitazione delle persone. In ogni caso intendiamo chiedere ulteriori approfondimenti circa i possibili danni ambientali e sociali derivanti dalla realizzazione, con particolare attenzione al problema della salvaguardia delle risorse idriche. Riteniamo comunque che ai territori chiamati a farsi carico dell’impatto dell’opera, sia nella lunga e pesante fase di costruzione che in quella successiva della gestione vera e propria, sia doveroso fornire garanzie precise in ordine ad opportuni servizi compensativi del disagio.

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