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Lettere quotidiano “il Trentino” – marzo 2011
Anche se in ritardo, pubblichiamo le lettere apparse sul quotidiano “il Trentino” gli scorsi 10, 12, 17 e 20 marzo 2011 riguardanti la proposta di legge popolare.
La lettera del 10 marzo è firmata da Maurizio Panizza del circolo Sel della Vallagarina e si riferisce al parere negativo della Prima commissione permanente. Il 12 marzo viene pubblicata la risposta del consigliere provinciale Renzo Anderle e il 17 quella del consigliere provinciale Bruno Firmani. La lettera del 20 marzo è la controreplica di Panizza. In calce alle lettere è possibile leggere l’opinione del direttore de “il Trentino” Alberto Faustini.
Cliccando sull’immagine è possibile leggere la lettera.
- lettera 1
- lettera 2
- lettera 3
- lettera 4
Proposta di legge – Commento dopo la bocciatura.
Intervento “la Bussola” dopo votazione del Consiglio Provinciale del 23 marzo 2011
Come riportato nei giorni scorsi da “l’Adige” e dagli altri mezzi d’informazione, mercoledì 23 marzo 2011 il Consiglio Provinciale ha bocciato il disegno di legge ad iniziativa popolare, proposto da noi giovani del Comitato la Bussola, ma soprattutto sostenuto da 3417 firme di elettori Trentini.
Il Comitato è nato nell’autunno del 2008 e la nostra prima proposta è stata proprio il disegno di legge che aveva come obiettivo quello rendere compatibili le funzioni di Assessore e Consigliere provinciale (eliminando la cosiddetta “porta girevole”) e di introdurre nell’ordinamento provinciale un limite dei mandati per i Consiglieri provinciali, attualmente illimitato. Dopo aver coinvolto, nella primavera del 2009, 27 consiglieri Comunali e 3 funzionari pubblici abbiamo raccolto 3417 firme provenienti da 48 comuni della nostra Provincia. Il 15 luglio 2009 le firme sono state consegnate ai dirigenti Provinciali.
Nel 2009 abbiamo sollevato i problemi derivanti dalla “porta girevole” evidenziando oltre ai maggiori costi che comporta (stimando la spesa in 7 milioni di euro a legislatura) il fatto che questa norma rende instabile il quadro istituzionale provinciale, in quanto il Consigliere a cui è provvisoriamente assegnato il seggio in Consiglio, nella sua condizione di “precarietà” non si trova nelle condizioni di operare in modo imparziale e libero da ogni forma di condizionamento esterno.
Più che dalla bocciatura della proposta di legge popolare (lo strumento è stato scelto per cercare di avviare una seria discussione) siamo molto delusi dal fatto che durante i 20 mesi che hanno separato il deposito delle firme dalla votazione in aula i membri del Consiglio Provinciale non ci abbiano mai contattato per informarsi riguardo lo spirito dell’iniziativa, il motivo che ha spinto 3417 persone ha presentare questa richiesta.
Abbiamo provato a proporre alla massima istituzione trentina una proposta costruttiva per la nostra terra; abbiamo educatamente bussato in oltre tremila alle porte del consiglio provinciale – come ha detto un consigliere durante il dibattito – ma la porta c’è stata sbattuta in faccia (questa volta la “porta girevole” l’hanno sbattuta in faccia a chi voleva cambiarla).
Senza dubbio il 23 marzo noi, e i 3417 sottoscrittori, siamo stati frettolosamente liquidati dalla classe politica trentina, ma non ci sentiamo perdenti perché le generazioni perdenti sono quelle i cui padri non hanno avuto speranze, non quelle le cui speranze sono state sconfitte. Noi non ci sentiamo perdenti perché non abbiamo perso la speranza di cambiare questa nostra terra. Per questo motivo è nostra intenzione continuare questa battaglia presentando in futuro altre proposte costruttive volte a migliorare il nostro territorio.
In seguito riportiamo il commento precedente apparso sul quotidiano l’Adige sabato 26 marzo 2011
Proposta di legge – come è andata in Aula
Riportiamo gli articoli apparsi sul quotidiano l’Adige giovedì 24 marzo e venerdì 25 marzo riguardanti la bocciatura del disegno di legge ad iniziativa popolare da parte del Consiglio Provinciale di Trento.
POSIZIONE COMITATO “LA BUSSOLA” IN SEGUITO AL PARERE NEGATIVO ESPRESSO DALLA PRIMA COMMISSIONE PERMANENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE RIGUARDANTE IL DISEGNO DI LEGGE POPOLARE N.60
Venerdì 11 febbraio 2011
In seguito alla decisione adottata dalla Prima commissione permanente del Consiglio Provinciale di respingere il disegno di legge ad iniziativa popolare sottoscritto da 3417 elettori, e presentato dal comitato “la Bussola”, desideriamo esprimere alcune considerazioni.
Fin dalla presentazione del disegno di legge, come comitato proponente, abbiamo sempre dichiarato che la nostra proposta vuole essere uno stimolo per il Consiglio Provinciale ad avviare una seria e costruttiva riflessione sulla legge elettorale provinciale, in quanto, come si presenta oggi, lascia molti dubbi riguardo alla stabilità dell’assetto istituzionale provinciale. Con il nostro disegno di legge proponiamo inoltre, di introdurre un inedito limite di mandato anche per i consiglieri provinciali (come già previsto per presidente Provincia) facendoci portatori di una richiesta dei cittadini sempre più frequente: rinnovare la politica.
Quando nell’autunno 2008 abbiamo avviato quest’iniziativa, abbiamo deciso di utilizzare lo strumento dell’iniziativa di legge popolare proprio per non portare all’esame una proposta “a scatola chiusa”, ma nella speranza che i consiglieri provinciali potessero portare il loro importante contributo. Purtroppo, almeno a vedere i lavori della commissione, questo non è avvenuto. Dopo il deposito delle firme avvenuto nel luglio 2009, siamo stati convocati per presentare il disegno di legge alla commissione nel settembre 2009 per poi essere accantonati fino allo scorso 8 febbraio.
Durante la seduta di martedì scorso abbiamo ascoltato le motivazioni e le giustificazioni del voto dei consiglieri ma, purtroppo, nessuna controproposta o soluzione alternativa. In compenso, i membri della commissione non si sono fatti mancare la malsana abitudine a rinfacciarsi tra loro battutine e frecciatine riguardanti i politici e le vicende nazionali,, dando prova che la politica imperniata sulla costante contrapposizione tra “curva nord contro curva sud” o la politica del “tifo da stadio” non porta da nessuna parte.
In seguito alla discussione, a cui ha partecipato anche l’assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi e dove è stata lodata l’iniziativa perché presentata da un gruppo di giovani, i 7 membri della commissione hanno votato i 2 articoli del disegno di legge. Il primo articolo (abolizione “porta girevole”) ha trovato il favore dei consiglieri Savoi, Penasa e Borga, mentre contrari sono stati i
consiglieri Cogo, Anderle, Dallapiccola e Firmani. In riferimento al secondo articolo (limite di 2 mandati consecutivi per consiglieri provinciali) hanno espresso un voto favorevole Savoi e Penasa, un voto contrario Cogo, Anderle e Dallapiccola, mentre si sono astenuti Firmani e Borga; i quali “condividevano lo spirito della norma” ma preferivano introdurre un limite di 3 mandati consecutivi anziché dei 2 proposti.
Siamo rimasti sorpresi nel vedere come il consigliere Anderle (nel 2007 in qualità di Sindaco e di Presidente del Consorzio delle Autonomie in una relazione per il Consiglio Provinciale scriveva “Si è inoltre dell’avviso che, ai fini del mantenimento di un collegamento molto forte tra Consiglio provinciale e Giunta, dovrebbe essere rimossa l’incompatibilità tra Consigliere provinciale e componente della Giunta”) e come i consiglieri del gruppo del Partito Democratico (art. 21 statuto PD prevede limite di 3 mandati per membri assemblea) non abbiano accolto la nostra proposta. Probabilmente il ruolo di Consigliere Provinciale provoca repentini cambi d’idea…
Nel pieno rispetto della decisione della Prima Commissione, chiediamo al Consiglio Provinciale e a tutti i suoi componenti di rivedere il parere espresso e, una volta che il disegno di legge approdi in aula, di approvare una norma che rispecchi il pensiero espresso dai 3417 elettori trentini sottoscrittori del disegno di legge.
Ci appelliamo inoltre all’opinione pubblica e ai mezzi d’informazione, chiedendo loro di stimolare un dibattito costruttivo sulla legge elettorale provinciale attualmente in vigore, in modo da spingere il Consiglio Provinciale a ridare stabilità al quadro istituzionale trentino. Se i cittadini faranno nuovamente sentire la loro voce su un tema così importante, i nostri rappresentanti (se tali sono!), non potranno che ascoltare e rivedere le proprie decisioni. In caso contrario sarà la dimostrazione che “la politica dei palazzi” è sempre più distante dalla gente e dai giovani.
Comitato “la Bussola”
Proposta di legge: parere negativo prima commissione permanente.
Ieri, 8 febbraio 2011 la prima commissione permanente ha espresso parere negativo riguardante il disegno di legge ad iniziativa popolare n.60, presentato dal Comitato La Bussola e supportato da 3417 firme.
Rimandando ai prossimi giorni le nostre considerazioni in merito, e le nostre posizioni dopo il parere negativo espresso, pubblichiamo il testo della relazione all’esame articolato letta ieri dai nostri tre portavoce. Scarica qui il testo.
Di seguito inseriamo articolo pubblicato oggi a pag. 34 dal quotidiano l’Adige ed il link al sito del Consiglio Provinciale dove potete trovare un breve resoconto dei lavori. Link articolo Consiglio Provinciale.