“Voto in Vallagarina, rivoluzione dei giovani”

di Luigi Zoppello – l’Adige 2 giugno 2010

Il voto in Vallagarina ha portato una «rivoluzione», con Rovereto che dà l’addio a Valduga, Ala che si smarca dal «mellarinismo», Mori che rimanda Turella a lavorare e Villa Lagarina che conferma Manica dopo una legislatura agitata. È la vittoria dei giovani, l’affacciarsi di una bella generazione di ragazzi sotto i 40 anni che spazzano via tanti volti noti sulla scena da una vita.

Si potrebbe partire da Andrea Miorandi: lunedì ha compiuto 36 anni e il suo avversario Valduga gliel’ha rinfacciato in piazza: «giovanetto», l’ha apostrofato. Dimenticandosi che a 36 anni Dellai era sindaco di Trento, e pure Pacher. Alcide Degasperi era deputato a Vienna a 32 anni. E pure Guglielmo Valduga, quando era sindaco Dc di Terragnolo, era forse definibile «giovanetto». Quello che più ha impressionato di Miorandi, però, è stato il gruppo che lo ha aiutato nella campagna elettorale. Una bella squadra di giovani – in alcuni casi giovanissimi – che lunedì sera erano in piazza a Rovereto. Se a festeggiare erano in tanti (compresi alcuni «infiltrati» in giacchetta che si sono subito infilati sul carro dopo aver lavorato altrove per tutto un mese), la prima fila compatta era un «pacchetto di mischia» fatto di entusiasmo e voglia di fare. Una bella cambiale sul futuro della politica.

La stessa impressione l’ho ricavata a Mori: bella gente, giovane e competente, già inserita nella vita sociale e civile dell’associazionismo locale. Caliari ha ricevuto da loro una spinta eccezionale, sia sul piano operativo (mail, sito, sms, filmati, volantini), sia sul piano dell’energia contagiosa che gli hanno trasmesso. Il suo sfidante Sandro Turella è parso essere l’immagine stessa della «vecchia» politica, e non vuole essere un insulto: sto parlando proprio di linguaggi, freschezza e forza fisica. Una politica che parla alle segreterie e si riunisce nelle stanze, mentre fuori un bel venticello fresco spazza via le nuvole e raduna i voti.

Altro esempio: Villa Lagarina. Se Alessio Manica è condannato a tenersi addosso l’etichetta di «giovane sindaco» per tutta la vita (con quella faccia un po’ così, con quei capelli un po’ così), basta vedere la composizione del nuovo consiglio per tastare con mano l’ondata di ulteriore novità. E pensare che qui il «vecchio» della politica è rappresentato da gente come Romina Baroni, Pizzini e Serena Giordani!

Infine Ala: lo stesso Narciso Brusco, sconfitto, ha dovuto ammettere che «Luigino Peroni ha vinto perché aveva nelle liste delle belle teste pensanti, che noi non avevamo». Ma non è solo quello: è che Peroni (e il Pd) hanno puntato tutto su quei ragazzi della Bussola che sono una bella pagina nella storia della democrazia in Trentino. Gente che ha preso l’iniziativa, ha raccolto migliaia di firme per chiedere un cambio deciso nelle regole del consiglio provinciale, dalla rappresentanza effettiva dei cittadini alle indennità, e ancora stiamo aspettando che da Trento arrivi loro una risposta degna di questa causa. Anche il consiglio comunale di Ala, per i prossimi cinque anni, sarà infarcito di «ragazzi» sotto i 40 anni che sono il futuro di questa terra e che meritano un applauso per essersi messi in gioco.

Qualche anno fa il presidente della giunta provinciale Dellai disse che il Trentino ha bisogno di investire in contemporaneità: parlava di colmare il gap fra questa nostra terra pasciuta e altre zone dove il passo è più lungo e più veloce. Di quella stagione di belle intenzioni resta poco, tanto è vero che abbiamo speso un patrimonio per ricordare Andreas Hofer. E pure le piantine nel Vivaio dellaiano sono appassite perché il padrone si è dimenticato di dar loro da bere. In conclusione: ha vinto il Pd? Forse. Ha vinto la coalizione dove si è presentata unita? Anche.

Alla fine, ha vinto chi ha affidato le chiavi della macchina ad una nuova generazione. E quelli come me, che hanno passato i cinquanta, sarebbe ora che si facessero da parte per non farsi investire. Abbiamo già dato; cari ragazzi, adesso tocca a voi.

l.zoppello@ladige.it

Il Programma: Identità e coesione (…da ritrovare). Le politiche sociali, il lavoro, la cultura..

Il tema è complesso, difficile da inquadrare. E’ ancor più difficile, sicuramente, individuare interventi che contrastino una situazione e un fenomeno che per altro molti, sia alensi sia osservatori esterni, intuiscono o individuano: quello di una cittadina che ha perso o fa sempre più fatica ad esprimere una sua precisa identità, quella di cittadini che non sembrano avere un progetto comune o almeno rivendicare con orgoglio un’appartenenza, uno “spirito di campanile”, quello di una comunità che non esprime una grande coesione sociale.
Il fenomeno è complesso, ha forse radici storiche lontane, forse è più evidente ad Ala centro che nelle Frazioni, si è probabilmente acuito a causa delle notevoli recenti modificazioni del tessuto urbanistico ma anche e soprattutto di quello sociale. E’ complesso affrontarlo ma riteniamo che una classe dirigente avveduta e responsabile non possa nemmeno, com’è purtroppo avvenuto in questi anni, ignorarlo o far finta di non coglierne le problematicità che si spalmano inevitabilmente su tanti aspetti della vita della comunità.
Vorremmo allora tener desta l’attenzione su questo fronte, aver ben presente quelle problematicità, sempre, soprattutto nel momento delle scelte politico-amministrative, anche quelle che sembrano più tecniche o neutre sotto il profilo sociale. Per contrastare alcuni degli aspetti più negativi di questa situazione e, possibilmente, per invertire la tendenza, per recuperare senso di appartenenza e coesione sociale e identitaria, alcune azioni si possano mettere in campo, soprattutto in alcuni ambiti o per alcune categorie di cittadini un’attenzione e una “cura” particolare si possono e si devono esprimere.

Innanzitutto un metodo…

Quello dell’informazione e della partecipazione: non può esserci coscienza civica se non c’è coinvolgimento. Su questo punto l’impegno dell’amministrazione sarà costante, rigoroso: è un rapporto nuovo quello che vogliamo impostare con i cittadini. Gli strumenti li abbiamo indicati: più informazione, incontri pubblici a scadenza regolare e per le scelte più impegnative, programmazione partecipata con il coinvolgimento delle categorie, dei portatori di interesse e di opinione, modifiche ai regolamenti della partecipazione, istituzione delle consulte.
E ancora un impegno forte del Sindaco per la valorizzazione del ruolo del Consiglio comunale, per una collegialità delle scelte, per un collegamento e un confronto costante con le forze politiche di riferimento, per una valorizzazione dei giovani, di nuove risorse umane e competenze per un ricambio generazionale della classe dirigente locale.

Lavoro e sviluppo economico

La crisi economica ha riportato in primo piano e con accenti anche drammatici il tema del lavoro. Il tessuto economico locale pur risentendo della crisi, sembra non viverne gli aspetti più drammatici. Ma ciò non significa abbassare la guardia, non attrezzarsi opportunamente per far fronte a possibili momenti di difficoltà.
Lo sviluppo economico di un territorio è il frutto innanzitutto dell’impegno di imprenditori, lavoratori, cittadini. La pubblica amministrazione può contribuirvi con l’efficienza dei servizi amministrativi, dei servizi alla persona, mettendo a disposizione un’adeguata dotazione di infrastrutture.
La pubblica amministrazione non ha competenze specifiche e dirette per operare a difesa del posto di lavoro. Potrà agire per sostenere lo sviluppo delle attività esistenti e per favorire iniziative economiche che si possano inserire correttamente nel nostro contesto, si farà carico di ricercare insediamenti produttivi possibilmente ad alto tasso di innovazione e che coinvolgano in particolar modo le forze lavoro femminili. Verranno inoltre attentamente valutate possibili forme di aiuto concreto alle famiglie, soprattutto agendo sulle tariffe dei servizi.
La situazione economica attuale, le difficoltà che molte famiglie incontrano, ci inducono per altro ad assumere da subito e responsabilmente una scelta non del tutto agevole in rapporto allo stato complessivo delle finanze pubbliche: l’immediata cancellazione dell’Irpef comunale.
Più in dettaglio e per i principali comparti produttivi sinteticamente si indicano le principali direttrici d’azione che l’amministrazione intende perseguire:

Agricoltura e foreste

  • Difesa dei territori agricoli di maggior vocazionalità;
  • promozione dei prodotti agricoli locali e sostegno ad attività ed iniziative dell’enogastronomia;
  • prosecuzione degli interventi di recupero delle strutture delle malghe comunali, e del pascolo
    per incentivare una ripresa delle attività di lavorazione e produzione dei tipici prodotti della
    montagna;
  • ricerca di nuove modalità di utilizzo del ricco patrimonio boschivo

Artigianato e piccole imprese

E’ il settore che più si addice alle peculiarità della nostra zona e per questo occorrerà mettere in moto tutte le energie perché lo stesso possa ulteriormente consolidarsi e crescere. Vogliamo impegnarci su un’ipotesi di lavoro, da concretizzare possibilmente in sinergia con la Cassa Rurale, che realizzi un Piano di sostegno per il recupero di aree produttive, la formazione e la ricerca applicata al settore.

Commercio

Pur in un quadro di competenze limitate l’Amministrazione cercherà di operare per il sostegno e la salvaguardia delle attività del commercio tradizionale presenti sul territorio, operando in particolare e per quanto possibile attraverso facilitazioni tariffarie e l’impostazione di iniziative culturali e aggregative promozionali.
La rivisitazione del comparto ex Cartiera tenderà a non espandere l’area commerciale della grande distribuzione finalizzando l’intervento soprattutto ad un uso pubblico e a servizio del centro storico.

I giovani

Sono il nostro futuro: la nostra coalizione ha fatto un forte investimento su di loro, per preparare una nuova e più preparata classe dirigente, per poter consegnare Ala alla loro guida. Esprimono l’urgenza di scelte autonome ed autogestite, che spesso sono state viste e giudicate dal mondo degli adulti come rischiose e “devianti”. Vogliamo invece guardare ai giovani con fiducia, ascoltando le loro richieste e offrendo spazi ed occasioni reali di protagonismo. Queste le nostre possibili proposte/risposte:

  • l’individuazione di spazi dedicati, di una struttura per le loro attività. Una riflessione a tal proposito sarà comunque necessaria per raccordare tale iniziativa con quelle esistenti vuoi associative, vuoi oratoriali;
  • la Consulta comunale dei giovani, cui spetterà fare proposte all’Amministrazione comunale ed esprimere pareri sugli atti di governo che li riguardano; la partecipazione giovanile avrà così un vero canale da utilizzare per fare politica concreta, disporrà di una sorta di potere di ultima istanza per indirizzare o influire sulle scelte degli adulti;
  • la valorizzazione del nuovo Servizio civile, esteso anche alle donne, quale opportunità reale e formativa e la proposta di un “servizio civile comunale” per un impegno, nel periodo estivo, in ambito ricreativo, educativo, della prevenzione, ecc.

Gli anziani

Il processo di invecchiamento della popolazione, e il conseguente aumento della quota di popolazione non autosufficiente impongono di monitorare e di aggiornare costantemente i servizi di assistenza, sia a domicilio che in strutture e specificatamente del Centro diurno. Agli anziani si deve tuttavia guardare anche come ad una risorsa da far intelligentemente interagire con il resto della comunità, ricercando occasioni ed iniziative in cui possa esser valorizzato il loro prezioso apporto di esperienza e memoria. In tal senso andranno anche orientate le iniziative, ulteriormente da qualificare e da supportare con adeguate strumentazioni, dell’Università della terza età e del tempo disponibile e andranno verificate le possibilità di metter loro a disposizione spazi dedicati anche utilizzando strutture esistenti.

Pari opportunità uomo donna

La promozione di politiche per le pari opportunità costituisce un punto fondamentale per la qualità della democrazia. Il Comune dovrà impegnarsi a promuovere un insieme di politiche attive sul piano dei servizi, in favore del concreto perseguimento delle pari opportunità.

L’accoglienza e l’integrazione degli immigrati

Costituiscono quasi il 15% della popolazione. Una realtà che non si può, come avvenuto fin qui, ignorare. Una realtà da “gestire” per una reale integrazione e perché, diversamente, non diventi un problema. Per favorire-garantire condizioni di vita e livelli di integrazione adeguati si può operare per una più diretta conoscenza e valorizzazione dei diversi contesti di provenienza (contenuti culturali, sociali e religiosi), potenziando i servizi specifici a cominciare da quello dell’accesso linguistico (nella Scuola, in Biblioteca) ma appoggiando e premiando anche il volontariato che opera lodevolmente in questa direzione. L’istituzione di una “consulta” degli stranieri potrà essere un utile strumento per interfacciare l’amministrazione con le diverse comunità presenti sul territorio e per conoscerne le problematiche: Per le stesse comunità straniere un’opportunità di conoscere più a fondo consuetudini e regole che informano la vita della nostra comunità e quindi per una più consapevole e responsabile partecipazione alla stessa.

Associazionismo e volontariato

La rete associazionistica del volontariato costituisce una risorsa concreta per la qualità della convivenza civile. L’impegno del Comune a sostegno di questa realtà non potrà che continuare e possibilmente intensificarsi. Pur nel rispetto dell’autonomia e della libertà delle associazioni, si ritiene importante tuttavia un ri-orientamento di questo ambito al fine di superare talune forme di eccessivo individualismo o di autoreferenzialità per premiare invece forme aggregative e soprattutto iniziative attuate nello spirito di una larga partecipazione e collaborazione tra associazioni diverse: una pratica che dovrebbe consentire economie di scala, maggior qualificazione delle proposte, più diffuso coinvolgimento della popolazione. Nell’ambito della programmazione generale delle opere pubbliche andrà valutata la possibilità di una razionalizzazione della distribuzione delle sedi delle diverse associazioni, possibilmente con la realizzazione di un polo unico che comprenda anche spazi pubblici di incontro.

Cultura

L’identità di una comunità e il senso di appartenenza, radicato storicamente e socialmente, rappresentano un filtro per guardare in maniera intelligente e curiosa, ma senza confondersi e senza disperdersi, alle molte sfaccettature del presente e alle opportunità del futuro. Le nostre radici identitarie, la nostra storia e la nostra cultura vanno quindi valorizzate ma rivitalizzate da confronti continui con le problematiche poste da rapporti sempre più intensi e vasti con altri contesti sociali e con una realtà ormai globale e multiculturale.
E’ necessario quindi innanzitutto che cresca la capacità progettuale e di proposta delle principali istituzioni culturali presenti sul territorio (Biblioteca, Archivio storico, Museo del pianoforte, nuove strutture museali in via di realizzazione). Ed è necessario, riteniamo, che le proposte si indirizzino, in primo luogo e in via continuativa, ai cittadini di Ala, evitando la riproposizione di iniziative una tantum, costose, di brevissima durata, spesso con solo supposte finalità turistiche.
L’apporto del volontariato associativo potrà esser prezioso in questo senso se, come già detto, si opererà nel quadro di un forte impulso ad una programmazione coordinata. Per una qualificazione complessiva dell’offerta culturale sistematici rapporti di rete andranno impostati anche con similari istituzioni esistenti nelle realtà vicine per la realizzazione di progetti comuni o concordati.
Si ritiene necessaria infine una rivisitazione della progettualità comune fra offerta turistica e promozione culturale, puntando su un numero limitato di progetti qualificati e a forte carica comunicativa. In questo quadro anche la manifestazione “Città di velluto” potrà essere riproposta ma la progettazione della stessa dovrà consentire che la stessa diventi effettivamente manifestazione “cittadina”, sia sul piano del coinvolgimento ideativo e operativo dei soggetti locali (volontariato, associazioni, istituzioni, soggetti economici) sia sul piano del ritorno economico e d’immagine. L’ipotizzata individuazione di un responsabile del Servizio attività culturali e la ricomposizione dello stesso con l’Ufficio turistico potrà consentire una più corretta e produttiva organizzazione e una più proficua gestione dell’intero comparto.

Sport

L’obiettivo deve essere quello di sostenere lo sport come dimensione di vita, di relazione sociale, di educazione e di prevenzione sanitaria, dunque, lo sport per tutti i cittadini, non solo per professionisti o semi professionisti e, in particolare, per i ragazzi ed i giovani. Per sostenere questa visione dello sport sarà necessario valutare la possibilità della creazione di nuovi spazi sportivi da dedicare in particolare alle discipline minori, praticate da un pubblico giovane, in particolare femminile. Andranno anche rivisti i rapporti con il volontariato e l’associazionismo; l’opera sempre preziosa di questi soggetti dovrà avere crescente attenzione per la funzione sociale dell’attività sportiva. In questo quadro anche il sostegno che l’amministrazione ha sempre garantito alle Società sportive per la realizzazione, il miglioramento e la gestione degli impianti, andrà mantenuto ma valutato, oltre che secondo criteri di sobrietà, funzionalità e oculatezza amministrativa, anche rispetto alla disponibilità ad una apertura larga ad un uso sociale degli impianti stessi.

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